Intervistiamo Alberto Pinori, Direttore generale di Fronius Italia, che traccia per noi gli scenari di mercato e le strategie di crescita del brand in ottica 2019.
Intervistiamo Alberto Pinori, Direttore generale di Fronius Italia, che traccia per noi gli scenari di mercato e le strategie di crescita del brand in ottica 2019.
– Come si posiziona Fronius, oggi, sul mercato italiano e globale?
Ad oggi Fronius è presente nel mondo con 30 filiali e i mercati di riferimento principali sono Australia, Germania, Stati Uniti, Italia e Brasile, solo per citarne alcuni. In Italia, come all’estero, Fronius intende sviluppare fortemente il settore fotovoltaico con i propri inverter e sistemi di accumulo, affiancando anche numerose attività di formazione sul territorio.
Le quote di mercato in Italia sono difficili da calcolare, non avendo più a disposizione i dati del GSE come in passato. Tuttavia, sulla base dei dati Terna, forniti da ANIE Rinnovabili, stimiamo la quota di mercato di Fronius in Italia tra il 25 e il 30%.
Da quanto abbiamo potuto osservare in questi ultimi anni, il mercato italiano è composto da un’importante parte residenziale, sostenuta dalle detrazioni fiscali, una quota commerciale tra i 10 kW e 1 MW che si sta sviluppando grazie al superammortamento e una parte di utility scale (impianti FV superiori a 1 MW) che è ancora in attesa di un sostegno per riuscire a svilupparsi adeguatamente; tale sostegno ci si aspetta che arrivi dal nuovo decreto FER del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
– Il 2018 sta per concludersi, quali bilanci potete fare? Quale osservatore privilegiato, quali cambiamenti state registrando a livello di mercato, ma anche presso partner e clienti?
Il 2018 si conclude positivamente per il mercato del fotovoltaico. Le piccole e medie imprese hanno interiorizzato bene il superammortamento, che ci attendiamo venga confermato anche per i prossimi anni nella legge di stabilità.
Oggi il mercato è contraddistinto da professionisti del settore, pertanto sia gli installatori sia i distributori (generalisti e specialisti) risultano essere preparati, competenti e professionali. Rimane quindi poco spazio per improvvisazione e iniziative non strutturate.
Un mercato decisamente più piccolo rispetto all’epoca degli incentivi e dei Conti Energia, ma che permette ai clienti finali di avere degli impianti FV progettati e realizzati con attenzione e materiali di elevata qualità.
Fronius proponendo da oltre 25 anni delle soluzioni innovative ed affidabili, sia lato inverter sia lato sistemi di accumulo, ha contribuito a definire questi standard di qualità. Da sempre riteniamo che il servizio post-vendita sia un elemento chiave nella scelta del prodotto da parte dei clienti: per questo abbiamo investito fin da subito e continuiamo ad investire nella formazione di installatori qualificati Fronius Service Partner e nel supporto tecnico interno a Fronius, per garantire il migliore servizio post-vendita del mercato.
In Italia questo orientamento alla qualità nel breve e nel lungo periodo è rappresentato anche dall’iniziativa promozionale sulle estensioni di garanzia: 10 anni al prezzo simbolico di 10 euro o 60 euro, in base alla taglia dell’inverter.
– Quali sono gli obiettivi di crescita per il medio periodo? Quali strategie adotterete per accelerare la crescita nel 2019?
Per il medio periodo Fronius si è posta come obiettivo lo sviluppo di soluzioni per l’accumulo sempre più efficiente dell’energia e di inverter per impianti oltre i 50 kW. È attraverso questa tipologia di nuovi prodotti che intendiamo cogliere le nuove opportunità che arriveranno nei prossimi anni.
Un altro fattore su cui punteremo nel 2019 è la flessibilità dei nostri prodotti, che contribuisce a renderli la soluzione ideale per gli interventi di revamping / repowering (rinnovamento del parco FV esistente), garantendo così delle risposte puntuali per i nostri clienti.
– Quali sono i mercati che andate a indirizzare con maggiore priorità? Perché?
I paesi strategici per Fronius sono sicuramente Australia, Stati Uniti, Germania e Italia.
Il mercato italiano, in particolare, prevede degli obiettivi di medio periodo estremamente ambiziosi dovendo installare, da qui al 2030, il doppio degli impianti FV installati finora.