Cina e USA si sfidano da diversi mesi sul mercato fotovoltaico e la guerra fatta di dazi e imposizioni anti-dumping imperversa. Sembrerebbe tuttavia possibile l’avvio di un negoziato che possa ristabilire ordine tra le due superpotenze e che permetta di riequilibrare il mercato fotovoltaico.
Le discordie commerciali tra Cina e Comunità Europea si protraggono da mesi e hanno portato all’imposizione di dazi su componenti e sui materiali provenienti dal gigante asiatico. La battaglia sembrerebbe tuttavia conclusa a seguito del voto del Consiglio UE, in merito alla negoziazione con i produttori cinesi che rispetteranno gli accordi.
La questione dei dazi sul fotovoltaico relativamente ai prodotti cinesi importati in Europa è una problematica aperta e sempre attuale. Il Governo di Pechino, nell’ottica di preservare il proprio mercato interno, ha deciso di diminuire le tasse ai produttori di moduli per dare un maggiore impulso alla propria industria.
I dazi applicati ai differenti mercati stranieri da una nazione o dall’altra costituiscono un ostacolo allo sviluppo dell’industria fotovoltaica. Lo sa bene la SEIA americana, Solar Energy Industries Association, che propone una possibile risoluzione per limitare i problemi derivanti dalla disputa tra Stati Uniti e Cina.
Il continuo susseguirsi di proposte di dazi sul fotovoltaico, sulla produzione e l’importazione, sta creando molteplici problemi in un settore che avrebbe grandi potenzialità. ANIE/GIFI mettono in guardia sottolineando che una procedura anti-dumping potrebbe sicuramente mettere in crisi molte aziende del fotovoltaico.
La Cina si starebbe preparando a imporre dazi provvisori sull’importazione del polisilicio proveniente dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti. Lo rende noto il Ministero del commercio cinese, che precisa la data di entrata in vigore di queste misure, il 24 luglio, ma non l’entità economica degli stessi.
Page [tcb_pagination_current_page] of [tcb_pagination_total_pages]