Panasonic ha recentemente stabilito nuovi record per quanto riguarda l’efficienza di conversione di celle fotovoltaiche basate sulla tecnologia in silicio cristallino.
Panasonic ha recentemente stabilito nuovi record per quanto riguarda l’efficienza di conversione di celle fotovoltaiche basate sulla tecnologia in silicio cristallino.
L’azienda giapponese ha infatti realizzato moduli di ultima generazione, ancora in fase sperimentale, e in grado di superare un valore del 23,8%.
Pur trattandosi di dispositivi da laboratorio e non ancora pronti per la commercializzazione, si tratta di un risultato interessante, soprattutto considerano gli sviluppi commerciali per i prossimi anni. Il risultato è stato ottenuto con un pannello di superficie pari a 11.562 cm quadrati ed stato validato dall’Istituto Giapponese di Scienza avanzata e tecnologia industriale AIST.
La tecnologia di base è, per certi versi, il simbolo stesso dell’azienda, almeno in campo fotovoltaico. Le celle adottano infatti un’architettura HIT, o Heterojunction with Intrinsic Thin layer. La struttura prevede un substrato di silicio cristallino ricoperto da strati di silicio amorfo e consente di ridurre le perdite di performance, tipiche dei processi di ricombinazione dei portatori di carica. Gli strati addizionali delle laminature in silicio amorfo servono espressamente per raggiungere questo obiettivo.
Non solo, la piattaforma Panasonic HIT si distingue per la capacità di minimizzare la perdita di resistenza, grazie al posizionamento degli elettrodi sul lato posteriore. Gli ingegneri Panasonic hanno lavorato anche per ridurre la perdita ottica al fine di migliorare la densità della corrente di corto circuito.
Aggregando tutti questi parametri si ottengono così celle con un elevato fattore di riempimento, anche adottando taglie standard, un dettaglio che consente di migliorare le performance e di sviluppare prodotti finiti per la distribuzione con un ridotto time-to-market.