Giugno 1, 2022

Cristiano Sala

Le rinnovabili in Italia, Alberto Pinori di ANIE Rinnovabili

Alberto Pinori, di ANIE Rinnovabili, che descrive il momento delicato per il settore energia e sottolinea l’importanza di intervenire con manovre concrete.

Il 2021 è stato un altro anno sprecato: il mercato delle rinnovabili in Italia è cresciuto rispetto al 2020, ma non quanto avrebbe potuto e dovuto.
Ogni anno che passa, questo “spreco” diviene sempre più impattante, allontanando il raggiungimento degli obiettivi al 2030 (72% di fonti rinnovabili nella generazione elettrica secondo le ultime indicazioni del Piano per la transizione ecologica) e ancora di più quelli al 2050.

Le installazioni sono in effetti ripartite con la ripresa post-pandemica, ma la quantità di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici è solo di poco superiore a quella del 2019. A differenza dell’Europa, che procede a passi molto più spediti ed è ormai prossima al traguardo complessivo dei 700 GW.

Le rinnovabili in Italia

La capacità di rinnovabili installata in Italia durante il 2021 è stata complessivamente di 1.351 MW (+70% di potenza rispetto ai 790 MW del 2020, quando era diminuita del 35%) e questo ha portato il Paese a superare la soglia dei 60 GW: l’aumento è stato trainato dalla nuova capacità di fotovoltaico (+935 MW, +30% rispetto al 2020), seguito dall’eolico, che ha registrato la crescita più marcata (+404 MW, +30%) e, ben distanziato, dall’idroelettrico (+11 MW), mentre le bioenergie sono addirittura in diminuzione (-14 MW).

Promuovere lo sviluppo della produzione di energia da fonte rinnovabile nei siti dove l’energia si consuma rappresenta in questo momento la migliore soluzione che permetterebbe un vero efficientamento del sistema produttivo e ci consentirebbe, in prospettiva, di ridurre il costo energia e la dipendenza dal gas russo.

La linea seguita dal Premier e il Ministro Cingolani volta ad incidere sui tempi delle autorizzazioni degli impianti di rinnovabili è giusta e serve ulteriormente insistere, ma in parallelo il Governo dovrebbe lavorare a misure che incentivino le imprese, e i privati, ad installare o incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile, rendendo competitivo e semplice il cosiddetto auto-consumo.

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