Dicembre 21, 2022

Nicola Martello

Futuro Solare: come saranno i pannelli solari di domani?

Data la direzione economica a livello mondiale che procede verso una più efficace gestione delle risorse, il riciclo dei pannelli solari fotovoltaici sta diventando a tutti gli effetti un’alternativa vantaggiosa all’estrazione di materie prime. Un esempio? La Sogliano Ambiente, che riesce a riciclare il 99% dei pannelli solari. È la prima azienda in Italia che è riuscita a valorizzare il vetro estratto dai processi di riciclaggio, facendolo riconoscere come End of Waste.

Il caso studio della Sogliano Ambiente

La Sogliano Ambiente è un’azienda che dal 1996 si occupa di rifiuti a 360 gradi, con un’ottica focalizzata alla sostenibilità. La società predilige sempre l’ordine previsto dalla gerarchia dei rifiuti: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento in discarica. Tra le varie attività, la Sogliano Ambiente ha recentemente iniziato a occuparsi del riciclo di pannelli fotovoltaici, con grandi risultati in termini di efficacia.
Infatti, a differenza di altre realtà, l’azienda utilizza metodi più efficaci che le consentono di estrarre una maggiore percentuale di materiali. Basti pensare che sul totale dei materiali in ingresso, il 99% viene avviato al riciclo e solo l’1% viene avviato allo smaltimento finale.
Per raggiungere un tale risultato, l’azienda ha preferito puntare sulla qualità dei materiali recuperati in uscita, piuttosto che sulla quantità di pannelli fotovoltaici in entrata. Il loro sistema riesce a trattare circa una tonnellata all’ora, che corrisponde a circa 50 pannelli.

Sogliano Ambiente è una delle pochissime aziende in Italia che, dal trattamento meccanico su linea dei pannelli fotovoltaici mono e policristallini, è riuscita ad ottenere l’End-of-Waste sul vetro, in base al regolamento (UE) N. 1179 del 10/12/2012. Il termine End-Of-Waste si riferisce alla “cessazione della qualifica di rifiuto” e con esso si indica il processo al termine del quale un rifiuto perde tale qualifica per acquisire quella di materia prima seconda; ovvero una nuova risorsa.
Dal riciclo dei pannelli solari vengono quindi estratti alluminio e vetro (entrambi riconosciuti come Ends-of-Waste), polvere di silicio e un mix di plastiche (EVA e PET).

Questi materiali non solo vengono recuperati in altissime percentuali (vetro 85%, plastica (EVA+PET) 99%, alluminio 100%, polvere di Silicio 90%, cavi e connettori 100%, rame 90%) ma esistono anche mercati attivi in cui possono essere reimmessi in circolo. Per esempio, i metalli citati possono rientrare in circolo nelle fonderie, il vetro può essere utilizzato sia nella produzione della ceramica sia nelle vetrerie, essendo stato classificato come EoW e quindi molto puro. La plastica, che contiene sostanze inquinanti, può essere avviata alla termovalorizzazione.

Michele Benvenuti, responsabile della linea trattamento RAEE di Sogliano Ambiente
A oggi l’impianto ha trattato circa 100 tonnellate di pannelli ed il flusso è destinato sicuramente a crescere almeno per tre motivi: il primo è che i primi parchi fotovoltaici sono ormai obsoleti, improduttivi e prossimi già di per sé alla loro dismissione definitiva. Secondo, la potenza installata in impianti fotovoltaici italiani, circa 22 GW a fine 2021, continua ad aumentare generando un numero sempre maggiore di pannelli che vengono sostituiti annualmente perché difettosi o danneggiati. Terzo, l’evolversi della tecnologia ha portato ad una maggiore efficienza dei pannelli di “ultima generazione” che a parità di superficie sono in grado di raddoppiare o addirittura triplicare la produzione di energia elettrica rispetto a quelli più obsoleti. Questo, in molti casi, sta incentivando la sostituzione di interi campi fotovoltaici, ormai poco produttivi, con moduli nuovi molto più performanti.

Siccome Sogliano Ambiente è orientata verso la sostenibilità innovativa, ha deciso di unirsi alla rete di Cyrkl dove sta ricercando partner con cui commerciare i propri scarti. Cyrkl è un marketplace dedicato alle aziende dove è possibile caricare annunci relativi ai propri rifiuti, materie prime seconde, sottoprodotti e materiali usati. Questi annunci sono letti da aziende interessate al riciclo o al riutilizzo degli stessi.

Il mercato europeo è agli inizi, le potenzialità sono sempre più in crescita

Secondo le analisi di luglio 2022 della Rystad Energy, il valore dei materiali riciclabili del solare fotovoltaico passerà dagli attuali 170 milioni di dollari a 2,7 miliardi di dollari entro il 2030. Questo perchè la domanda di componenti di pannelli solari fotovoltaici riciclati è destinata a salire in concomitanza con l’aumento del numero di impianti. Tuttavia è un mercato ancora agli inizi, anche perché, per ora, le discariche rappresentano la soluzione più economica per lo smaltimento e gli attuali prezzi di rivendita dei materiali riciclati non compensano i costi di trasporto, cernita e lavorazione.

La valorizzazione dei pannelli fotovoltaici, è indubbiamente importante se si considera la loro composizione. Infatti, i materiali da cui sono composti sono estremamente preziosi e smaltirli in discarica non consente di dare una seconda vita a numerosi componenti di valore presenti al loro interno.

Tra i componenti “preziosi” che costituiscono i pannelli fotovoltaici troviamo: alluminio, argento, rame, silicio, e ovviamente il vetro, che è quello più presente per quantità. Per riportare un esempio del valore dei materiali riciclati, prendiamo in considerazione l’argento. Nonostante l’argento sia presente in una percentuale di circa lo 0,05% rispetto al peso totale, costituisce il 14% dell’intero valore del materiale recuperato. Secondo le statistiche di Rystad Energy, i pannelli installati nel 2020, che verranno avviati al riciclo nel prossimo futuro, forniranno il 21% dell’argento necessario alla produzione dei pannelli stessi per l’anno 2035. Ovviamente, oltre a favorire il reperimento di materie prime, sempre più critico a causa della situazione geopolitica mondiale, il riciclaggio dei materiali permette di risparmiare l’emissione di tonnellate di CO2 in atmosfera.

Come si posiziona l’Italia in questo panorama

In Italia, i pannelli solari a fine vita sono classificati come RAEE secondo il D. Lgs. n. 49 del 2014, attuazione della direttiva europea 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), e non possono quindi essere smaltiti in discarica. Se i pannelli derivano da un impianto domestico (EER 200136), ovvero con potenza nominale inferiore a 10 kW, vanno conferiti ai “centri di raccolta” autorizzati, senza oneri. Per gli impianti professionali (EER 160214), cioè superiore o uguale a 10 kW, lo smaltimento, invece, viene effettuato da operatori specializzati che ritirano i pannelli e provvedono al loro smaltimento/recupero. Questa operazione è a carico del produttore in caso di sostituzione, del proprietario negli altri casi. Sono sempre a carico del produttore nel caso di moduli immessi nel mercato. Se si acquista con incentivi statali, ai sensi dei Decreti cd. “Conto Energia”, allora entra in gioco il GSE, che ha concesso l’incentivo. Negli ultimi 10 anni di erogazione di incentivi, il GSE trattiene dalla quota erogata una garanzia di 10 euro/pannello, che viene restituita una volta dimostrato il corretto smaltimento del rifiuto attraverso una apposita dichiarazione di avvenuta consegna al centro di raccolta autorizzato.

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