Trasparenza e certezza del diritto, soprattutto in attesa della conversione del decreto superbonus; garanzia di regole chiare a tutela di consumatori e aziende per non mettere a rischio migliaia di contratti già firmati, e spesso parzialmente saldati, per i quali i lavori non sono ancora stati avviati. Sono questi i contenuti chiave del position paper presentato al governo da Otovo, marketplace di impianti fotovoltaici ad uso residenziale attivo in Italia dal 2021, per chiarire il proprio punto di vista e presentare regole e proposte di modifica concrete sul decreto legge che ha bloccato cessione del credito e sconto in fattura.
Superbonus, le difficoltà di famiglie e imprese
Il recente ridimensionamento dei dati sulla crescita del Paese da parte dell’Istat sembra rafforzare la decisione del governo di fermare la cessione dei crediti e gli sconti in fattura dei bonus legati alla ristrutturazione della casa. D’altra parte, la decisione ha evidenziato e portato con sé la necessità di convocare un tavolo tecnico per riflettere con maggiore calma sugli effetti e sulle regole di un decreto che rischia di impattare su molte famiglie che avevano appena avviato i lavori, facendo legittimo affidamento su strumenti studiati per evitare esborso immediato di denaro. Così come su molte aziende che hanno già investito nell’acquisto di materiali, affitto di piattaforme, impalcature ed attrezzature dedicate alla specifica installazione, sopralluoghi e progettazione.
Il caso di Otovo
Otovo ha l’obiettivo di semplificare e rendere accessibile alle famiglie italiane la produzione e l’accumulo di energia pulita e sostenibile, facilitando l’incontro tra domanda e offerta. Tramite la sua piattaforma permette di stimare in anticipo l’energia che potrebbe essere prodotta installando pannelli solari sui tetti delle abitazioni. In soli due anni, l’Italia è diventata il primo mercato del gruppo in termini di vendite e fatturato: l’azienda occupa direttamente circa 60 dipendenti diretti, il 66% dei quali ha un contratto a tempo indeterminato. A questi bisogna aggiungere una rete di oltre 200 installatori distribuiti sul territorio nazionale che, oltre a generare valore e ricadute positive per imprese di piccole e medie dimensioni, garantisce ai clienti una presenza locale prima, durante e dopo l’installazione dei pannelli. La prospettiva di Otovo Italia per il 2023 è quella di un raddoppio sia dell’organico sia del numero di installazioni.
Superbonus e installazioni
Questo modello di business, a oggi, ha consentito a migliaia di clienti di autoprodurre energia rinnovabile anche attraverso il beneficio dell’incentivo statale pari al 50%, scontato direttamente in fattura da Otovo. Un flusso virtuoso per le famiglie e per l’ambiente che sta subendo un preoccupante contraccolpo a causa dell’inatteso e improvviso blocco delle opzioni di cessione del credito d’imposta e sconto in fattura.
Fabio Stefanini, Managing Director Italia, Svizzera e Austria di Otovo
Siamo fiduciosi che il governo interverrà per modificare una norma che al momento è formulata in modo poco chiaro rispetto ai casi che hanno beneficiato delle semplificazioni autorizzative e che non necessitano di CILA o altre dichiarazioni preliminari di avvio lavori, onde evitare di mettere a rischio migliaia di contratti già firmati, spesso parzialmente saldati. Questa situazione di incertezza normativa rischia di arrecare ulteriore danno alle imprese e agli artigiani che operano nel settore del fotovoltaico, in ragione dei costi già sostenuti dopo la firma del contratto. Tuttavia, a riprova della massima fiducia verso l’operato del governo, vogliamo rassicurare i nostri clienti e i nostri partner installatori che continueremo a portare avanti i progetti già avviati relativi ai contratti già firmati e a proseguire la nostra missione produrre energia pulita e sostenibile di portando i pannelli fotovoltaici su tutti i tetti d’Italia, anche a costo di dover abbassare i prezzi.
La proposta di modifica del decreto Superbonus
Per non interrompere il processo virtuoso di utilizzo e autoproduzione di energia rinnovabile, raggiungere gli sfidanti obiettivi occupazionali e di efficientamento energetico ed evitare danni economici ad un comparto che ha sostenuto costi sulla base di contratti già firmati, e a fronte di incentivi pubblici improvvisamente venuti meno, Otovo propone di:
- Chiarire, con riferimento agli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo (edilizia libera), che lo stop allo sconto in fattura non debba applicarsi ai casi in cui esiste un contratto di acquisto con data certa precedente all’entrata in vigore del decreto
- Valutare di mantenere anche in futuro il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito per gli interventi che risultino funzionali alla produzione di energia da fonti rinnovabili