È disponibile online il nuovo DossieRSE dedicato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), contenente alcune riflessioni sui benefici e sullo sviluppo dell’autoconsumo diffuso in Italia e alcuni casi studio.
Caso di studio 1
Il primo caso di studio riguarda un condominio di medie dimensioni, composto da 18 utenze, in cui i singoli condòmini decidono di investire direttamente nella realizzazione di un impianto fotovoltaico da 20 kW di picco e di costituire uno schema di autoconsumo collettivo. In questo primo caso gli investitori possono beneficiare delle detrazioni fiscali del 50% e accedere agli incentivi sull’energia condivisa nell’arco orario dai partecipanti allo schema. Nel caso si presenta la profittabilità dell’intervento, il suo ritorno e si evidenziano i vantaggi economici per i singoli condòmini in termini di impatto sulla riduzione media della spesa per l’energia elettrica, nell’arco del periodo di incentivazione dell’impianto.
Caso di studio 2
Il secondo caso riguarda la costituzione di una CER che decide di realizzare un impianto fotovoltaico da 200 kW di picco. La CER è composta da 180 utenze, principalmente domestiche, che si trovano all’interno del perimetro della stessa cabina primaria a cui è connesso l’impianto. Il DossieRSE presenta e analizza tre possibili modelli per la costituzione e l’esercizio della comunità: il primo, analogamente al caso condominiale, prevede che i membri finanzino direttamente l’impianto; il secondo prevede il coinvolgimento di un soggetto terzo per la realizzazione dell’impianto e per la gestione della CER (ad esempio una ESCo o un fornitore di energia); il terzo prevede la costituzione di una CER promossa da un Comune con meno di 5.000 abitanti tramite fondi del PNRR.
L’analisi
L’analisi condotta da RSE che esamina alcuni casi, generici ma rappresentativi, di numerose situazioni realmente praticabili, mostra che la realizzazione di uno schema di autoconsumo collettivo o di una CER, attraverso l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, secondo un criterio approssimato di 1,1 kWp per utente residenziale, è economicamente fattibile, applicando il regime di incentivazione previsto dalla bozza di decreto in corso di finalizzazione.