AHK Italien ha organizzato il convegno “Energia solare e sistemi di accumulo tra Italia e Germania: opportunità, sfide e prospettive future”, su incarico del Ministero per l’Economia e la Protezione del Clima tedesco.
L’iniziativa si svolge in collaborazione con Italia Solare, Bundesverband Solarwirtschaft, Bundesverband Energiespeicher Systeme, Andersen Italia, Federazione ANIE, LAND ed eclareon, ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia ed è accreditata dall’Ordine Architetti PPC di Verona.
Nel corso della mattinata, esperti italiani e tedeschi si sono confrontati sullo stato dell’arte e sulle prospettive del settore dell’energia solare, illustrandone i principali trend ed evidenziando alcune nuove soluzioni tecnologiche.
Al convegno hanno partecipato anche otto aziende tedesche interessate a conoscere potenziali partner commerciali e/o di progetto in Italia, e si sono tenuti incontri individuali tra le aziende tedesche aderenti e controparti italiane interessate a valutare opportunità di collaborazione.
In crescita il panorama italiano delle rinnovabili
Il panorama italiano delle rinnovabili (FER), e in particolare dell’energia solare, è in una fase di crescita, ma persistono alcuni limiti e i risultati non sono ancora allineati agli obiettivi nazionali (“Piano Energia e Clima”, PNIEC) ed europei (UE “Fit-for-55”, FF55).
Se guardiamo alle rinnovabili nel loro complesso, secondo i dati ANIE, al 31 dicembre 2022, in Italia risultava installato un parco di generazione rinnovabile pari a un totale di 60,7 Gigawatt (GW). Lo scorso anno, le FER sono cresciute del 109% rispetto al 2021, un dato notevole che resta tuttavia lontano dagli obiettivi di incremento annuali stimati da Snam e Terna (“Documento di descrizione degli scenari 2022”), pari a +9 GW. Affinché l’Italia si allinei a queste stime annuali, osserva ANIE, è necessario un aumento della potenza installata pari al 200% dell’incremento registrato lo scorso anno.
Sulla base degli obiettivi europei, lo scenario FF55 elaborato da Snam e Terna stima che saranno necessari, entro il 2030, circa 102 GW di impianti solari ed eolici installati in Italia, con un aumento di 70 GW di potenza installata (rispetto ai 32 GW del 2019), distribuiti come segue: +54 GW solare, +16 GW eolico.
Italia: al nord impianti piccoli, al sud impianti utility scale
Dei 102 GW dello scenario FF55 Snam-Terna, oltre il 70% (75 GW totali nel 2030) è coperto dal solare. Nello specifico, 53 GW sono attribuibili a impianti solari “utility scale” (di grossa taglia, pari o superiore a 1 MW, installati per lo più a terra) e 21,5 GW riconducibili a impianti distribuiti, ossia di piccola taglia.
Se guardiamo alla distribuzione territoriale, gli impianti di piccola taglia si concentrano nel Nord Italia, mentre gli impianti “utility scale” sono più diffusi nelle regioni del Sud e nelle isole, grazie a un numero maggiore di ore di producibilità e di spazi idonei a nuove installazioni.
Gli obiettivi fissati al 2030 non possono prescindere da un incremento della capacità di accumulo. Secondo i dati dell’Osservatorio sui sistemi di accumulo di ANIE, il 2002 ha registrato un boom di installazioni di sistemi di accumulo, per un totale di 227.477 sistemi installati al 31 dicembre 2022 nel nostro Paese. Si tratta, tuttavia, di numeri ancora lontani dagli obiettivi del PNIEC e, soprattutto, di nuove installazioni di piccola taglia abbinate nella quasi totalità dei casi a impianti fotovoltaici di tipo residenziale (99,6%), mentre la diffusione di impianti di taglia medio-grande è più lenta e difficoltosa.
Jörg Buck, Consigliere Delegato AHK Italien
Dalla nostra prospettiva bilaterale vediamo un enorme potenziale di collaborazione tra aziende italiane e tedesche per lo sviluppo del solare e dei sistemi di accumulo nel nostro Paese, e nell’ambito del PNRR sono e saranno moltissimi i bandi per l’incremento del parco FER. Le stime degli stakeholder del settore partono dal presupposto di uno snellimento degli iter burocratici, e un decollo del solare e delle rinnovabili in Italia è strettamente legato a una serie di fattori abilitanti.In un position paper che abbiamo presentato lo scorso anno, come AHK Italien già abbiamo sottolineato l’importanza di una pianificazione a lungo termine per le FER, di un quadro di maggior chiarezza e stabilità legislativa, nonché di una velocizzazione dei decreti attuativi e degli iter di autorizzazione per i nuovi impianti. Si pensi, ad esempio, al caso delle comunità energetiche e al loro potenziale. Anche in ottica italo-tedesca, secondo quanto emerge da uno studio che abbiamo realizzato con Ipsos e presentato il mese scorso, le aziende vedono un ampio margine di rafforzamento della partnership tra i nostri due Paesi proprio nell’ambito della transizione verde, e chiedono ulteriori misure di facilitazione agli investimenti.
A livello bilaterale, ciò significa diventare ancor di più “due Paesi un ecosistema”, con strategie armonizzate che vadano a incentivare la collaborazione tra le eccellenze, piccole o grandi che siano, che già abbiamo nelle filiere italiana e tedesca.