Lorenzo Palombi, Global Director of Wind Projects & Managing Director di BayWa r.e., racconta l’iter burocratico e le difficoltà per l’avvio di impianti a rinnovabili.
L’energia eolica e fotovoltaica sono le fonti rinnovabili più concretamente disponibili per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Tuttavia, l’approvazione dei cantieri per questi impianti può spesso diventare un processo lungo e complesso, caratterizzato da una burocrazia soffocante. Gli enti locali e i fornitori di energia pulita possono giocare un ruolo chiave nella sburocratizzazione di queste procedure tramite una maggiore cooperazione e trasparenza, un know-how della materia, e un pool di risorse con competenze tecniche e specifiche.
Il contesto odierno richiede maggiore velocità
La guerra in Ucraina ha accelerato la ricerca di fonti alternative ai combustibili fossili al fine di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Attualmente, il 41% delle imprese italiane si rifornisce già di energia verde, mentre il 55% prevede di farlo in futuro. Nonostante la crescente volontà di affidarsi alle energie rinnovabili, quasi il 50% delle imprese italiane ritiene che il completo azzeramento delle emissioni non sarà possibile prima del 2050. Questa situazione è principalmente attribuita alla mancanza di supporto da parte del governo (45%) e ai costi (45%), che si configurano come i principali ostacoli (Dati provenienti dallo studio BayWa r.e. “Decade that Matters”).
In particolare, in Italia, si riscontra un eccesso di burocrazia che rallenta significativamente la realizzazione di parchi eolici e impianti fotovoltaici. Per incentivare e agevolare le aziende italiane è indispensabile un processo di autorizzazione semplice, rapido ed efficace. Solo attraverso l’eliminazione di questa burocrazia paralizzante e l’implementazione di politiche di sostegno mirate, sarà possibile raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni entro i tempi imposti dall’Unione Europea.
Tanti progetti bloccati per colpa della PA
Attualmente in Italia, ci sono 780 progetti di grande taglia, con una potenza complessiva di 32,8 GW, che attendono l’approvazione statale. L’inizio dell’iter autorizzativo per un parco eolico dura mediamente tra i 2 ed i 4 anni, durante il quale ci sono almeno 3 conferenze dei servizi. Le autorità coinvolte dipendono dalla potenza totale del parco: sopra i 30 MW il decisore è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) mentre sotto i 30 MW questa procedura è in mano alla regione (Dati estratti a fine giugno dal sito del ministero dell’Ambiente).
I dati del ministero dell’Ambiente indicano che molti dei 780 progetti di grande taglia sono in attesa da almeno due anni, causando una significativa frustrazione tra gli operatori del settore. Una volta che il progetto è autorizzato tuttavia, non è ancora possibile avviare il cantiere. Sono necessari altri 8-12 mesi per il completamento di attività aggiuntive come la documentazione d’inizio lavori e l’autorizzazione sismica.
In presenza di ricorsi amministrativi, i tempi si dilatano ulteriormente. Durante tutte queste fasi il fornitore di energia si interfaccia con un totale di 20/30 enti pubblici – sovrintendenze, comuni, provincie – chiamati ad esprimere il loro parere.
Passi in avanti del MASE, ma serve maggiore condivisione e competenza
Attualmente, il settore fotovoltaico italiano è dominato dagli impianti di piccola taglia, mentre i grandi impianti, necessari per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030, sono pochi. Nel 2022, solo l’11% della potenza totale proveniva da impianti con una taglia superiore ai 10 MW. Nei primi tre mesi del 2023, le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituivano il 91% del totale. La proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) fissa un obiettivo di 80 GW di potenza fotovoltaica installata entro il 2030, richiedendo un incremento annuo di circa 7 GW.
Per affrontare la questione, è dunque necessario concentrarsi sulla semplificazione del processo di autorizzazione per gli impianti di grandi dimensioni. A tal fine, il MASE ha annunciato lo sviluppo di un nuovo portale con l’obiettivo di ridurre i tempi necessari per valutare i progetti. Sebbene rappresenti un passo avanti significativo, potrebbe non essere sufficiente. È fondamentale instaurare una maggiore collaborazione tra i fornitori di energia pulita, responsabili per la progettazione degli impianti, e le autorità pubbliche, che devono fornire il giudizio finale.
Gli impianti a rinnovabili sono oggi sempre più importanti.
Tale collaborazione implica la condivisione di informazioni, la trasparenza e l’ascolto reciproco. Ciò richiede un potenziamento degli uffici tecnici con risorse preparate che possiedano una buona conoscenza della materia. Vale anche per i fornitori, che possono venire incontro agli enti pubblici assumendo del personale esperto e competente per le varie fasi della procedura. Questo, tuttavia, non è semplice dato che nel mercato attuale si faticano a trovare risorse con skills specifiche. È dunque necessario lavorare insieme agli istituti tecnici e alle università per colmare il divario che si è creato in termini di competenze professionali nel settore.
In assenza di questi fattori, la procedura per l’approvazione di un impianto eolico o fotovoltaico diventa notevolmente più lunga, poiché oltre alle fasi menzionate in precedenza, si aggiunge anche quella della formazione del personale.
Rinnovabili – Una “call to action” unanime
È fondamentale che i fornitori di energia pulita si uniscano nella richiesta di procedure ben definite, personale adeguatamente preparato e tempi certi da parte degli enti responsabili per l’approvazione degli impianti. L’energia verde non rappresenta soltanto un’opportunità per le aziende, ma è anche un obiettivo comune che dobbiamo perseguire insieme per guidare l’Italia verso un futuro più sano, sostenibile e pulito. Solo attraverso una collaborazione attiva e un impegno comune potremo realizzare il pieno potenziale dell’energia verde e contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta per le generazioni future.