ITALIA SOLARE accoglie positivamente il nuovo decreto firmato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che modifica la disciplina degli incentivi previsti dal PNRR per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Le modifiche introdotte offrono nuove opportunità di sviluppo alla generazione distribuita e all’autoconsumo collettivo.
L’Associazione aveva più volte segnalato al MASE alcune criticità del meccanismo previgente, avanzando proposte migliorative. Tra le richieste accolte, spiccano due cambiamenti rilevanti: l’estensione della soglia demografica dei Comuni ammessi (ora fino a 50.000 abitanti, rispetto ai precedenti 5.000) e la sostituzione del criterio della data di connessione con quello della fine lavori. Questa modifica, in particolare, permette di evitare penalizzazioni legate a eventuali ritardi nei tempi di allaccio alla rete, che non dipendono dagli operatori.
Andrea Brumgnach, Vicepresidente e co-coordinatore del gruppo di lavoro CER e autoconsumo diffuso di ITALIA SOLARE
Il nuovo decreto recepisce alcune delle richieste che avevamo formalmente trasmesso al Ministero nei mesi scorsi. È un segnale positivo che va nella direzione giusta, ma ora è fondamentale che si acceleri l’iter attuativo e che si predisponga un quadro stabile e duraturo per lo sviluppo delle CER.
Rimane una criticità di fondo
Resta però una criticità di fondo: il meccanismo agevolativo legato al PNRR impone tempistiche estremamente ristrette. Le richieste devono essere presentate entro il 30 novembre 2025 e, per farlo, è necessario avere già ottenuto il preventivo di connessione e tutte le autorizzazioni. In molti casi, questi passaggi richiedono tempi lunghi e incerti, incompatibili con le scadenze imposte.
ITALIA SOLARE rinnova quindi l’invito al Governo a valutare una proroga delle scadenze e un rafforzamento delle misure di accompagnamento, in particolare a supporto dei piccoli Comuni e dei soggetti che intendono avviare CER.
Andrea Brumgnach
Siamo confidenti che questo nuovo respiro dato al meccanismo del PNRR possa contribuire ad un aumento della potenza rinnovabile realizzata. Se ben strutturate e supportate, le Comunità Energetiche Rinnovabili possono contribuire concretamente alla decarbonizzazione, all’efficienza energetica e alla partecipazione attiva dei cittadini nella transizione energetica. Per questo è indispensabile offrire loro condizioni stabili, accessibili e tecnicamente realizzabili.