Settembre 14, 2021

Daniela Rimicci

Moduli fotovoltaici Fly Solartech, progettati e prodotti in Italia

Oltre 2.000 pannelli solari venduti della nuova serie FX di Fly Solartech, basati su tecnologia “G-Wire” e “7 layers” e testati in condizioni estreme.

“G-Wire” e “7 layers” sono le tecnologie innovative brevettate da Fly Solartech e applicate ai moduli fotovoltaici della serie FX, ingegnerizzati dopo l’esperienza maturata partecipando alla progettazione dell’impianto fotovoltaico di Charal, yacht a vela monoscafo che ha partecipato a importanti competizioni veliche.

Le tecnologie brevettate

“G-Wire” è un rivoluzionario processo di connessione che, con celle con 9 “busbar” (linee all’interno delle quali corrono gli elettroni) e 23 in prossimità delle giunzioni fra le celle riduce al minimo le perdite e garantisce elevata produttività anche in caso di crepe o microfratture che si possono generare in caso di danneggiamenti dovute a cause esterne, ad esempio caduta di materiali pesanti sul pannello o grandine.

“7 layers”, invece, è la tecnologia che rende il pannello flessibile, con la possibilità di essere adattato a qualsiasi superficie e al grado di rigidità e/o flessibilità richiesti per l’applicazione. Sono tecnologie studiate per avere maggior produttività e maggiore resistenza, e sono alla base dei moduli della serie FX, lanciati sul mercato della nautica in febbraio, e dei quali ne sono già stati venduti oltre 2.000 pezzi. Con uno spessore di soli 2 mm, un coefficiente di temperatura di -0,32%, quindi con una perdita di potenza minimo anche a temperature molto elevate, questi pannelli hanno un’efficienza media del 20% con un’efficienza della cella del 23.3% media.

Moduli fotovoltaici Fly Solartech, progettati e prodotti in Italia

 

Davide Zanatta, fondatore e CEO di Fly Solartech Solutions
In linea con il nostro motto – grandi innovazioni si verificano quando le persone non hanno timore di fare qualcosa di diverso dal solito -, abbiamo investito e continuiamo a farlo per ottenere il meglio dalla tecnologia fotovoltaica, cercando il miglior equilibrio tra produttività, affidabilità e resistenza.

Questo è il motivo per cui partecipiamo attivamente alla progettazione di impianti fotovoltaici per imbarcazioni da competizione, in particolare nel settore nautico, dove i pannelli sono sottoposti a condizioni estreme. Stiamo terminando in questi giorni la messa a punto del nuovo impianto di Charal, con il quale l’imbarcazione parteciperà alla Rolex Cap nel settembre di quest’anno. Il nostro obiettivo è realizzare moduli ad elevate prestazioni e “su misura”. Stiamo lavorando a un progetto di smart city per la quale produciamo pannelli solari rigidi di forma cilindrica che avvolgeranno i pali della luce. 

L’impianto

Il nuovo impianto è stato studiato per ridurre lo stress meccanico a cui sono sottoposti i moduli. Con questo obiettivo è stata messa a punto una modifica architetturale per ridurre i fori sulla coperta (superficie che ricopre lo scafo superiormente e che forma il piano di calpestio) per il passaggio dei cavi.

Anziché diciotto moduli flessibili e calpestabili, costruiti “su misura” per seguire la forma della barca, sono stati infatti ingegnerizzate in laboratorio tre diverse sezioni di impianto, con diodi interni che dividono i diversi pannelli fra loro. In questo modo i fori in coperta sono solamente sei, riducendo notevolmente le sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto l’impianto e, di conseguenza, i rischi di rottura.

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