Gennaio 30, 2014

Daniele Preda

L’impatto delle normative nel fotovoltaico

Il fotovoltaico, come ogni altro comparto di mercato, è soggetto alle normative vigenti. Il mercato può perciò essere influenzato, positivamente o negativamente, dai decreti e dalle leggi emanate nei differenti periodi. 

Il fotovoltaico, come ogni altro comparto di mercato, è soggetto alle normative vigenti. Il mercato può perciò essere influenzato, positivamente o negativamente, dai decreti e dalle leggi emanate nei differenti periodi. 

La legislatura in materia di impianti e strutture fotovoltaiche è stata spesso al centro di modifiche e critiche in questi ultimi anni. L’andamento dei dibattiti parlamentari e l’introduzione di nuove leggi ha generato periodi di forte crescita, ma anche lungaggini burocratiche e difficoltà concrete che stanno condizionando la ripresa del comparto fotovoltaico.
In generale, la normativa è soggetta a continui cambiamenti, i criteri di valutazione e applicazione vengono modificati nel tempo. Perciò, l’analisi che vi proponiamo si riferisce al periodo attuale e alle norme vigenti in questo momento.

In regime di Conto Energia, il fotovoltaico è stato effettivamente sostenuto, grazie a bonus e incentivi che hanno spinto aziende e privati a investire nell’energia pulita, sicuri di un rientro economico immediato e prolungato nel tempo.
Il vero boom si è riscontrato in regime di Quarto e Quinto Conto Energia, tuttavia il 6 giugno 2013 è stata raggiunta la soglia del costo annuo degli incentivi pari a 6,7 miliardi di Euro. Conseguentemente, secondo i provvedimenti previsti, allo scadere del 30mo giorno successivo al raggiungimento della quota, gli incentivi sono stati sospesi. Di fatto, in data 6 luglio 2013 sono terminati i sostegni statali al comparto fotovoltaico.
In questo contesto le aziende di settore e le realtà operanti sul mercato italiano stanno riorganizzando le proprie attività, per sostenere le vendite e per rivedere gli obiettivi del lungo periodo.

Sebbene il quadro generale sia in continuo mutamento, il futuro del comparto fotovoltaico è legato alla capacità delle aziende di modificare le proprie strutture e di reinterpretare le esigenze attuali. La competitività del fotovoltaico non si misura più, infatti, in base agli incentivi, ma in funzione di un vantaggio economico che può derivare dall’autoconsumo e dall’ottimizzazione delle risorse. Il raggiungimento della grid parity e di una effettiva parità nelle offerte tra le rinnovabili e le fonti di approvvigionamento convenzionali sono le vere sfide dei prossimi anni.
Le incognite rimangono il confronto con le dinamiche del mercato elettrico e la difficoltà di accesso al credito. Per gli utenti, aziende e privati, si apre uno scenario complesso, che contrappone gli effettivi vantaggi derivanti dall’installazione di un impianto per l’energia rinnovabile, fotovoltaico in primis, alla variabilità del mercato e delle norme vigenti. È auspicata da molti la pronta risposta del Governo e delle parti sociali, affinché sia varata una strategia che agevoli il periodo di transizione, per limitare la crisi del mercato fotovoltaico e per salvaguardare ambiente e posti di lavoro.

Una volta concluso il Quinto Conto Energia, le normative vigenti in materia di fotovoltaico sono state modificate e ritarate per garantire nuove prospettive a un comparto che ha assistito a una netta battuta di arresto e a un drastico calo delle installazioni. La chiave di lettura passa dall’autoconsumo residenziale e aziendale, all’aggregazione di più utenze, sfruttando i sistemi efficienti di utenza SEU.
Ricordiamo che, come riporta l’AEEG, i SEU sono “sistemi in cui uno o più impianti di produzione di energia elettrica, con potenza complessivamente non superiore a 20 MWe e complessivamente installata sullo stesso sito, alimentati da fonti rinnovabili ovvero in assetto cogenerativo ad alto rendimento, gestiti dal medesimo produttore, eventualmente diverso dal cliente finale, sono direttamente connessi, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, all’unità di consumo di un solo cliente finale (persona fisica o giuridica) e sono realizzati all’interno di un’area, senza soluzione di continuità, al netto di strade, strade ferrate, corsi d’acqua e laghi, di proprietà o nella piena disponibilità del medesimo cliente e da questi, in parte, messa a disposizione del produttore o dei proprietari dei relativi impianti di produzione”.

Nel nostro Paese il mercato del fotovoltaico, a distanza di oltre 6 mesi dal termine del Quinto Conto Energia, si è fortemente sbilanciato verso il segmento residenziale. L’autoconsumo, il risparmio in bolletta e la riduzione dei costi delle materie prime, hanno infatti facilitato la diffusione delle strutture di piccole dimensioni, installate prevalentemente sui tetti delle abitazioni private. In questo senso, le recenti detrazioni fiscali hanno portata una boccata d’ossigeno al comparto, garantendo una maggiore domanda, proprio grazie ai rientri economici di cui i cittadini possono beneficiare. Diversamente, i grandi impianti a terra, precedentemente incentivati e molto remunerativi sono ora realizzati per incrementare la produttività e l’indipendenza energetica rispetto alle convenzionali fonti fossili.

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