Vito Zongoli, CEO di SENEC Italia, propone una visione equilibrata sul tema del Superbonus e della cessione del credito.
Negli ultimi giorni si stanno susseguendo molte affermazioni negative del Governo e dei media sul Superbonus. In qualità di rappresentante di una delle principali aziende attive nel settore del fotovoltaico, reputo doveroso riequilibrare la prospettiva, esprimendo un punto di vista che non dubito sarà condiviso da molti altri operatori del comparto.
Per quanto le preoccupazioni legate a questa misura siano legittime e per quanto siano necessarie efficaci azioni correttive, è importante riconoscere anche gli effetti benefici che il Superbonus è in grado di apportare al sistema economico italiano e che sono state evidenziate da numerosi studi di autorevoli istituti di ricerca.
Secondo uno studio condotto dalla Luiss Business School e Openeconomics nel 2021, sebbene nel breve periodo il Superbonus poteva avere un impatto negativo di 811 milioni di euro sul disavanzo pubblico, questo risultato sarebbe stato bilanciato da effetti positivi a lungo termine.
Queste previsioni sono state in parte confermate anche dal più recente «110% Monitor», documento divulgato periodicamente da Nomisma, che ha evidenziato come l’impatto economico complessivo del Superbonus sull’economia italiana al 2023 è stato di 195,2 miliardi di euro. Anche in questo caso l’analisi suggerisce che il disavanzo per lo Stato sarebbe stato compensato dalla generazione di PIL e da altri benefici economici e occupazionali di lungo termine.
Non cancellare gli aspetti positivi
Bloccare del tutto il Superbonus significherebbe quindi cancellare anche gli aspetti positivi di questo provvedimento, ove sarebbe invece più ragionevole fare leva su di essi mitigando, allo stesso tempo, quelli negativi. Il problema, dunque, non è il Superbonus in sé, ma semmai la sua regolamentazione. Per questo, insieme alle associazioni di settore, stiamo portando avanti proposte che mirano non all’eliminazione ma alla revisione di queste misure, incluso lo sconto in fattura, che possono rappresentare un’opportunità di crescita per tutto il Paese.