Per fare il punto sulla crescita dell’azienda e celebrare l’ampliamento dello stabilimento principale situato a Sattledt, vicino a Wels in Alta Austria, Fronius ha organizzato il 5 ottobre l’evento Production Power Summit 2023, a cui hanno partecipato partner, distributori e giornalisti provenienti da diverse nazioni.
L’azienda Fronius
Fondata nel 1945, Fronius è cresciuta negli anni fino a diventare un’azienda internazionale che oggi conta 7.000 impiegati, 1.446 brevetti, una rete di partner commerciali in più di 60 nazioni. Per sviluppare soluzioni innovative nel settore fotovoltaico, l’azienda ha fondato nel 1992 la divisione Fronius Business Unit Solar Energy, specializzata nella progettazione e produzione di soluzioni per convertire e gestire con la massima efficienza l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici.
I numeri dell’azienda, per quanto riguarda il fotovoltaico, sono notevoli. Fronius Solar Energy conta 26 filiali nel mondo e vanta oltre 3,3 milioni di inverter installati, per una potenza complessiva di 29 GW. Ogni anno questi inverter producono più di 38 TWh di energia. Le nuove installazioni sono circa 2.700 al giorno e in totale sono stati messi in linea 88.000 Fronius Wattpilot, i caricabatterie per le automobili elettriche. Sono 40.000 i dispositivi Fronius Ohmpilot, dedicati alla regolazione dei consumi e alla generazione di acqua calda con l’energia in eccesso da fotovoltaico.
La visione di Fronius
Durante l’evento, Elisabeth Engelbrechtsmueller-Strauss, CEO di Fronius, Martin Hackl, Global Director Marketing and Sales (leggi l’intervista realizzata durante il Summit), e Thomas Herndler, COO, hanno incontrato la stampa per illustrare la visione dell’azienda per quanto riguarda il settore del fotovoltaico, in particolare in Europa.
Strauss ha sottolineato come molti indichino il settore dell’industria fotovoltaica come “perduto” in Europa, perduto in favore di aziende estere, in particolare di quelle cinesi. Fronius vuole dimostrare che questo non è vero, che l’industria europea può dare il suo contributo allo sviluppo delle energie rinnovabili. L’azienda è fortemente radicata nel territorio europeo, indipendente e a conduzione familiare, autofinanzia la propria crescita e mantiene su suolo europeo tutti i dati che raccoglie dai propri inverter installati.
Elisabeth Engelbrechtsmueller-Strauss, CEO di Fronius
Quest’ultimo punto è stato sottolineato con forza da Strauss, perché è importante notare che, quando si installa un inverter di un marchio extra europeo, tutti i dati raccolti dal dispositivo sono memorizzati in un archivio situato nel Paese di origine. Questo può portare a problemi di privacy e di sicurezza dei dati: oggi più che mai la sovranità dei dati è un problema molto sentito. La vita tipica di un inverter è di 20 anni, un periodo molto lungo, e nessuno può prevedere come evolveranno in così tanti anni i rapporti con le nazioni extra europee che detengono i dati raccolti dagli inverter.
Una tappa importante della crescita di Fronius è stata l’apertura di una sezione negli USA, che permette all’azienda di sviluppare prodotti perfettamente conformi alle esigenze di quel Paese; Fronius è partita “a piccoli passi”, con l’obiettivo di crescere gradualmente.
Un altro territorio importante è l’Australia, una nazione dove Fronius ha creato centri di assistenza e riparazione, così da ridurre i costi e i tempi dovuti alla grande distanza tra Australia ed Europa.
Herndler ha fatto notare che l’ampliamento dello stabilimento ha richiesto spese ingenti, 187 milioni di euro l’anno scorso, 233 milioni di euro quest’anno. Questi sviluppi permettono all’azienda di essere pronta per le richieste dei propri clienti, cresciute in maniera molto importante negli ultimi anni.
L’inverter, il cuore di un impianto elettrico sostenibile
Alla conferenza plenaria dedicata a partner, distributori e stampa, hanno partecipato Strauss e Hackl. Quest’ultimo ha evidenziato come un inverter moderno sia centrale nel governare i flussi di energia all’interno di un impianto domestico, commerciale, industriale, di rete. Lo scopo è sia bilanciare produzione e consumi sia stabilizzare la rete. L’inverter ottimizza l’autoconsumo grazie allo sfruttamento non solo dell’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici ma anche di quella immagazzinata nel sistema di accumulo a batteria. Grazie alla tecnologia digitale, il dispositivo consente il controllo, anche da remoto, dei flussi energetici, dei consumi, dei costi e dei risparmi.
Per quanto riguarda Fronius, l’azienda è presente in 24 nazioni, tra cui quasi tutte quelle europee, USA, India, Australia. A queste si aggiungono le nuove sedi in Belgio, Portogallo, Romania, Croazia, Bosnia e Lituania. La presenza di Fronius nel mondo è assicurata non solo dalle sue sedi ma anche da oltre 4.000 installatori partner sul territorio. A questi si aggiungono gli 85.000 installatori che finora hanno scelto Fronius per i loro impianti FV, 14.000 dei quali sono stati acquisiti negli ultimi 12 mesi.
Nel 2022 la produzione mensile di inverter è stata di 32.000 unità, per una potenza complessiva di 4 GW. L’anno successivo Fronius è salita a 52.000 pezzi mensili (7 GW). Nel 2024 la produzione prevista sarà di oltre 70.000 inverter al mese (10,5 GW).
Martin Hackl, Global Director Marketing and Sales
Più in dettaglio, nel 2024 una fetta molto importante della produzione (66%) sarà costituita dall’inverter ibrido GEN24 Plus, mentre il 24% sarà dedicato allo SnapInverter, l’8,4% ai prodotti Wattpilot, Ohmpilot e Smartmeter, il 7,3% per Tauro, il 2,7% per nuovi prodotti che saranno presentati nel corso dell’anno. A livello di vendite, nel 2024 è previsto che l’Europa occidentale dominerà con il 75%, seguita dall’Europa orientale (10%), dall’Australia e nazioni vicine (7%), dall’America con il 5%, dalla regione del Medio Oriente con il 3%.
I prodotti più recenti sono gli inverter Fronius GEN24 (sia monofase sia trifase), un nuovo modello di Fronius Tauro, la gamma Fronius GEN24 UL per il mercato americano. A questi si aggiungono altre due novità: la futura compatibilità con le batterie LG Enblock e 10 anni di garanzia per gli inverter fino a 12,5 kW (previa registrazione).
Ottimizzare la produzione nel rispetto delle persone
In un key note dedicato, Christoph Oberroither, Head of Business Operations, e Franz Lattner, Management Internal Operations, hanno illustrato le scelte di Fronius per aumentare e ottimizzare la produzione. Sul fronte dell’aumento della capacità produttiva, dal 2021 al 2023 i lavoratori sono passati da 2.818 a 3.920, le linee produttive da 158 a 217, la capienza del magazzino da 6.000 pallet a 13.000.
Christoph Oberroither, Head of Business Operations
L’impiego di veicoli elettrici a guida autonoma all’interno dello stabilimento – come è stato possibile vedere durante un tour organizzato dall’azienda – consente di movimentare in maniera veloce e sicura i semilavorati e i prodotti finiti. Grazie a un sistema di visione artificiale 3D, questi veicoli riconoscono gli ostacoli e sono in grado di muoversi senza problemi tra le persone e altri carrelli guidati direttamente dagli operai. Ogni giorno i mezzi automatici percorrono complessivamente circa 400 km.
Per gestire la carenza di componenti elettronici, Fronius ha avviato partnership nel settore dell’industria dei semiconduttori e ha creato una rete di fornitori industriali. Inoltre, è attiva nell’aprire nuovi canali di fornitura e nel mettere a punto processi produttivi alternativi, per usare al meglio componenti elettronici diversi da quelli originali.
In ogni caso, la produzione è sempre conforme alle direttive vigenti e i prodotti rispettano tutte le normative delle nazioni dove sono venduti e installati. Fronius è attenta alla sostenibilità dell’intero flusso di produzione e all’applicazione dei principi dell’economia circolare. Questo, grazie a una costruzione modulare degli inverter, che in molti casi possono essere riparati direttamente in loco da installatori qualificati o presso un centro di riparazione locale. Per quanto riguarda il rispetto del benessere del personale, Fronius ha vinto diversi riconoscimenti per il suo impegno nel trattamento dei dipendenti, tra cui il premio Best Place To Work Austria nel 2022.
Franz Lattner, Management Internal Operations
Più resilienza per la catena del valore dell’industria fotovoltaica europea
La sessione plenaria si è conclusa con una tavola rotonda, a cui hanno partecipato Walburga Hemetsberger CEO di SolarPower Europe, Thomas Schmalzer CEO di TCG Unitech e Bernhard Fischer CEO di ebm Papst-Motoren und Ventilatoren. A questi si sono aggiunti Elisabeth Engelbrechtsmueller-Strauss, Thomas Herndler e Christian Wassermayr (Global Director R&D Business Unit Solar Energy), sempre di Fronius. Il tema della tavola rotonda è stato come incrementare la resilienza della catena del valore dell’industria fotovoltaica europea.
Thomas Herndler, COO
Hemetsberger ha ribadito come sia fondamentale per l’Europa non solo aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare con il fotovoltaico, ma anche sostenere e valorizzare l’industria europea del fotovoltaico, in tutta la catena produttiva, soprattutto per quanto riguarda i componenti più critici come gli inverter.
Herndler ha illustrato quali strategie Fronius ha messo in campo per potenziare il settore produttivo fotovoltaico in Europa, in particolare per lo sviluppo di una filiera sostenibile di produttori di componentistica per la costruzione degli inverter. Una filiera che però non deve essere limitata ai confini dell’Europa ma che può comprendere tutto il mondo.
Fronius sta sviluppando le proprie capacità produttive non solo a Sattledt ma anche in altri stabilimenti in Europa centrale, organizzati in modo da rispettare gli elevati standard qualitativi di produzione del marchio.