A seguito di un nuovo report che mostra come le interruzioni dei data center rimangano una delle principali preoccupazioni degli operatori, Aggreko sottolinea la necessità di adottare soluzioni per la flessibilità energetica, per mantenere la resilienza del sito e mitigare gli inevitabili problemi di rete.
I commenti dell’azienda arrivano dopo che l’Uptime Institute ha pubblicato nel suo report i risultati del Global Data Center Survey 2023, in cui il 55% degli operatori ha dichiarato di aver subito interruzioni negli ultimi tre anni. Data la necessità di salvaguardare i tassi di operatività degli impianti, Aggreko sottolinea il ruolo che le soluzioni energetiche decentralizzate possono svolgere per gli operatori che cercano di ridurre la dipendenza dalle reti elettriche nazionali sotto stress.
Aggreko -Flessibilità energetica
Billy Durie, Global Sector Head – Data Centres di Aggreko
L’ultimo sondaggio globale dell’Uptime Institute fornisce motivi per essere ottimisti, poiché i tassi di interruzione sono in calo. Tuttavia, il 55% è ancora una cifra molto alta per un settore in cui i tempi di inattività non pianificati sono qualcosa che deve essere evitato a tutti i costi. In una certa misura, queste cifre non sorprendono: fattori al di fuori del controllo del settore, tra cui condizioni meteorologiche estreme, degrado della catena di approvvigionamento, infrastrutture di rete nazionali stressate e prezzi dell’energia volatili stanno minacciando più che mai le sale server. Se le strutture devono mantenere un tasso di uptime del 99,999%, gli operatori dovranno adottare delle nuove strategie per gestire le sfide impegnative poste dalle infrastrutture elettriche sotto pressione.
Il white paper Aggreko
Nell’ultimo white paper in due parti dell’azienda, Uptime on the Line, pubblicato all’inizio di quest’anno, sono stati intervistati 700 professionisti dei centri di Regno Unito, Irlanda, Germania, Francia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia su pressioni di mercato simili. Le tensioni identificate nel report sono state riprese nell’indagine dell’Uptime Institute, che ha evidenziato come principali preoccupazioni del settore la mancanza di personale qualificato, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’acquisto di attrezzature per soddisfare la domanda crescente.
Billy Durie
Il fatto che questi problemi continuino a persistere a seguito della nostra indagine sottolinea ulteriormente il motivo per cui il settore deve adottare una visione a lungo termine quando si tratta di mitigare le pressioni in corso sulle catene di approvvigionamento, sulla disponibilità di esperti e sulla fornitura di energia. Considerando gli ostacoli posti da un’infrastruttura di rete sottostressata, è necessario un cambiamento di paradigma quando si tratta di alimentare i siti, con soluzioni energetiche decentralizzate che offrano una potenziale soluzione ai problemi correnti.Tuttavia, l’integrazione di queste tecnologie può porre delle sfide uniche, tra cui la scelta di installazioni permanenti o a noleggio e il modo in cui si inseriscono nei piani di decarbonizzazione dei data center, che richiedono competenze e input da parte dei fornitori. Data l’incertezza dimostrata nell’ultimo sondaggio dell’Uptime Institute, vorrei incoraggiare gli stakeholder dei data center a leggere la serie Uptime on the Line ed esplorare come le strategie dinamiche di noleggio delle apparecchiature possano aiutare ad affrontare le pressioni che le strutture stanno attualmente affrontando.