A KEY 2024, incontriamo Iames Chiarello, Sales Engineer di Chint Italia Investment e Ilaria Zanetti, responsabile marketing di Chint Italia Investment, per parlare di mercato e rinnovabili.
Chint Italia è una filiale di Chint Global, società con 26 sedi in tutto il mondo, 13 stabilimenti produttivi e oltre 30mila collaboratori a livello globale. Fondata nel 1984 a Wenzhou in Cina, Chint ha sviluppato una rete commerciale in oltre 140 Paesi ed è tra i principali produttori in Asia di componenti destinati al settore industriale, commerciale e residenziale e di soluzioni per la Smart Energy.
L’azienda fornisce apparecchiature elettriche di bassa tensione, sistemi per la trasmissione e la distribuzione dell’energia in media e alta tensione, soluzioni in ambito fotovoltaico ed energie rinnovabili, strumenti di misura, componenti per l’automazione industriale e componenti elettrici per il settore residenziale.
Chint opera in Italia da circa vent’anni e, nel tempo, ha sviluppato una strategia mirata per il Belpaese, selezionando dall’ampissimo listino di prodotti le soluzioni più indicate e personalizzando i servizi per il nostro mercato. L’obiettivo per l’immediato futuro è quello di consolidare il fatturato e di conquistare una più ampia fetta del mercato, ampliando e integrando l’attuale offerta.
In un mercato competitivo e caratterizzato da player capaci di offrire soluzioni verticali, Chint si propone come partner capace di interagire in modo trasversale, con soluzioni e prodotti di qualità.
Chint Italia dispone di una rete commerciale diffusa su tutto il territorio nazionale e di funzionari tecnico-commerciali locali capaci di rispondere con tempestività alle richieste più specifiche.
Grazie ad un’ampia gamma di prodotti disponibili a magazzino e ad una piattaforma logistica condivisa con la casa madre, Chint Italia è in grado di offrire soluzioni personalizzate, che spaziano dalla componentistica elettrica per la bassa, media e alta tensione, all’automazione industriale e al fotovoltaico. Nel tempo, per supportare al meglio i differenti comparti, l’azienda ha attivato divisioni interne specializzate e con competenze ed expertise specifici.
Grazie a questa struttura, Chint fornisce primariamente soluzioni per bassa tensione e si rivolge all’end-user B2B, al distributore e all’installatore.
Nel caso delle divisioni specializzate, il target utente cambia in funzione del settore, spaziando dai progettisti fino alle utility.
Formazione e collaborazione
Ai clienti, Chint Italia propone incontri mirati per sviluppare competenze tecnico e commerciali. L’azienda sponsorizza inoltre eventi e seminari organizzati da enti esterni, come per esempio Prosiel e Tuttonormel. La formazione è importante per Chint, che persegue da tempo un approccio attento e professionale per supportare installatori, progettisti, periti, ingegneri e tutte le figure tecniche qualificate del settore.
Analogamente, con i distributori, l’azienda ha avviato da tempo una stretta collaborazione, che comprende iniziative di co-marketing con eventi dedicati sul territorio.
Altrettanto rilevanti sono le collaborazioni con gli enti e gli istituti. Chint ha recentemente collaborato con l’Università degli Studi di Padova, favorendo l’erogazione di una borsa di studio di due anni per uno studente del percorso di Laurea Magistrale in Ingegneria dell’Energia Elettrica, per un valore di 10mila euro.
La società supporta anche gli istituti tecnici, per esempio attraverso donazioni di materiali e con momenti di formazione per gli studenti, come sta accadendo con l’IIS Pacinotti – Istituto di Istruzione Superiore di Mestre.
Sostenibilità e futuro green
Chint è da sempre impegnata nello sviluppo sostenibile e adotta tecniche innovative e produzioni sostenibili per promuovere il rispetto per l’ambiente.
L’obiettivo è quello di raggiungere la “Carbon Neutrality”, mediante l’attuazione di una serie di cambiamenti economici e sociali in diversi ambiti. Non solo, la società realizza prodotti di alta qualità ed ecologici, impiegando fonti ed energie rinnovabili e abbassando sempre di più le emissioni di carbonio.
In quest’ottica, Chint vede favorevolmente lo sviluppo sempre più marcato delle Comunità Energetiche Rinnovabili e partecipa attivamente al progetto di Legambiente “Voler Bene all’Italia”. Si tratta di una campagna attiva dal 2004, nata per valorizzare l’Italia dei Piccoli Comuni, ovvero il 72% delle municipalità italiane, per promuovere il buon governo dei territori e la capacità di innovare e competere.
L’iniziativa guidata e coordinata da Legambiente, che si svolge abitualmente tra fine maggio e inizio giugno, ha l’intento di promuovere in una grande giornata corale di mobilitazione le comunità e le fonti energetiche rinnovabili. La campagna si pone l’obiettivo di tutelare l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini che vivono in questi centri, valorizzando le risorse che essi custodiscono e combattendo la rarefazione dei servizi e lo spopolamento che colpiscono questi territori
Le CER
Questa attività di promozione e informazione stimola i comuni ad avviare attività di sostenibilità, favorendo la nascita di CER e una presa di coscienza collettiva.
In questo scenario, la capacità di aggregarsi, tipica delle comunità che vivono il territorio, sta favorendo la nascita, lo sviluppo e la proliferazione delle cosiddette Comunità Energetiche Rinnovabili.
I clienti finali, consumatori di energia elettrica, possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola”.
L’energia elettrica “condivisa” (pari al minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori che rilevano per la configurazione) beneficia di un contributo economico riconosciuto dal GSE a seguito dell’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione.
Agrivoltaico
Tra gli argomenti più dibattuti degli ultimi anni, l’agrivoltaico occupa uno spazio tutto suo e può favorire e accelerare la transizione energetica. Utilizzando solo l’1% delle superfici agricole si potrebbero installare fino a 944 GW di nuovi impianti agrivoltaici in Europa, cinque volte quanto installato a fine 2022 (211 GW). In questo modo si traguarderebbero e supererebbero gli obiettivi europei al 2030 (600 GW di nuovi impianti fotovoltaici). È quanto emerge dalla ricerca “Overview of the Potential and Challenges for Agri-Photovoltaics in the European Union” condotta dal Joint Research Center (JRC) della Commissione europea.
Questo dato dimostra che le aziende agricole, anche in cooperazione con i produttori di energia da fonti rinnovabili, possono contribuire in maniera significativa alla transizione energetica globale utilizzando i terreni agricoli per produrre contemporaneamente colture ed energia rinnovabile tramite l’installazione di impianti fotovoltaici su misura.
L’agrivoltaico risolverebbe, in parte, anche il problema degli elevati costi di approvvigionamento energetico del settore agricolo, che a causa di quello che sta avvenendo a livello internazionale, continua a mettere in crisi le aziende. Essere in grado di generare energia rinnovabile autonomamente mette fine alle fluttuazioni dei prezzi dell’elettricità e propone una soluzione sostenibile per un’industria altamente energivora.