EcoFlow propone la soluzione integrata PowerStream e permette di creare un impianto con batterie e fotovoltaico da balcone, per casa e “on the go”.
In tempi di cessazione del mercato tutelato e di continue fluttuazioni del costo dell’energia elettrica, in molti stanno guardando a soluzioni integrative, magari per contesti particolari, come la seconda casa, la casa vacanze, il camper e la mobilità in genere.
Se il canonico impianto fotovoltaico sul tetto rimane la soluzione più efficace nel lungo periodo, in certi casi la sua realizzazione può risultare impossibile, complessa o costosa. Ciò può facilmente scoraggiare gli utenti con poche conoscenze del settore e impedire un passaggio a soluzioni green e di comprovata efficacia.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una costante crescite del settore delle batterie portatili e dei micro-impianti fotovoltaici semi permanenti e portatili. Tra le numerose soluzioni esistenti sono disponibili kit e pacchetti all-in-one un po’ per tutte le tasche ma, al di là delle promesse “da volantino” sono pochi a proporre hardware consistente e di qualità, oltre a una effettiva efficacia pratica.
Fotovoltaico da balcone, il kit completo
Fotovoltaico da balcone – Il kit EcoFlow PowerStream
Un impianto integrato come EcoFlow PowerStream può essere installato quasi da chiunque, dato che non richiede un cablaggio strutturato nell’edificio e neppure necessita di opere murarie o impiantistiche in casa.
Tutto ciò che serve è disponibile nel kit di base: pannelli flessibili (ma sono disponibili anche le versioni rigide di maggiore potenza), una batteria portatile, un micro-inverter e due smart plug per la gestione intelligente dei consumi e l’allocazione dell’energia.
Questa è la dotazione del pacchetto che abbiamo ricevuto per le prove e che abbiamo osservato in azione per 8 mesi e mezzo.
Per andare incontro alle esigenze funzionali e di budget, EcoFlow propone anche altri kit, per esempio senza componente per l’accumulo, oppure solo batteria + inverter. Il configuratore online offre una notevole granularità in questo senso e permette di selezionare il numero e il tipo di pannelli che si vogliono installare, così come la numerosità degli accessori come smart plug, cavi piatti e batterie supplementari.
Una soluzione di questo tipo consente di catturare l’energia del sole tramite i pannelli connessi e di accumularla all’interno della batteria a disposizione, per poterla poi usare nei momenti di maggior consumo e di sera/notte, per ridurre le bollette dell’elettricità.
Micro-inverter, il cuore del sistema
Come per un impianto fotovoltaico da tetto o da terra, l’inverter rappresenta il centro nevralgico dell’intera struttura e consente la conversione dell’energia dai pannelli verso la casa e le batterie, nonché la gestione efficiente dell’elettricità erogata. Il micro-inverter in dotazione può essere agganciato a strutture preesistenti, può essere fissato a muro o semplicemente posizionato su un ripiano o sull’accumulatore. Lo starter kit EcoFlow è plug’n’play, ogni cavo e ogni porta dei dispositivi è chiaramente identificata dalle serigrafie dedicate e la forma dei connettori impedisce di sbagliare verso o porta, a prova di inesperti!
L’inverter ha una scocca in alluminio, ben realizzata e molto robusta ed è certificato IP67 per poter lavorare agevolmente in ambienti umidi e polverosi. È compatto e peso circa 3 Kg ed è capace di accettare due stringhe da 400 W lato fotovoltaico. Lato CC è in grado di gestire sino a 600 W e 13 A, per una massima potenza di carica e scarica di 600 W.
Lato CA, connesso alla rete, si raggiungono gli 800 W e 3,7 A di corrente massima.
Per l’installazione e la gestione diretta, il micro-inverter è dotato di connettività Bluetooth e Wi-Fi sulla banda 2,4 GHz.
Smart plug
Come anticipato, questo modello può operare anche in assenza di un accumulatore, erogando l’energia solare all’impianto domestico, con una semplice connessione a una presa di casa.
Per una gestione ottimale, EcoFlow ci ha proposto due Smart Plug Bluetooth/Wi-Fi, ed è possibile espandere con facilità le rete di prese intelligenti comandabili in modo centralizzato tramite App. Le smart plug integrate nel sistema fotovoltaico da balcone monitorano l’impiego di energia degli apparecchi, facendo in modo che il micro-inverter distribuisca in automatico agli apparecchi collegati soltanto la quantità di energia necessaria.
Fotovoltaico da balcone: programmare il funzionamento delle Smart Plug è facile
L’energia in eccesso viene accumulata nella batteria, riducendo potenziali sprechi. Senza smart plug, il sistema fornisce ai circuiti domestici una quantità standard di energia (se i consumi sono minori rispetto alla quantità prefissata, l’energia in eccesso viene sprecata; con questo sistema non è possibile realizzare la cessione di energia o lo scambio sul posto).
Le Smart Plug sono robuste e relativamente compatte
Le prese smart consentono di gestire i carichi e tramite l’App è possibile osservare lo stato di funzionamento in ogni istante, definendo timer di attivazione e integrando i singoli plug nella rete di casa per un controllo vocale diretto (grazie al supporto del protocollo Matter). Come ogni dispositivo che può pilotare carichi ad elevato assorbimento (> 2000 W), le smart plug sono state progettate con materiali robusti e ignifughi e sono dotate di meccanismi di protezione da sovratemperatura, sovraccarico, sovracorrente.
L’accumulatore Delta 2 Max
EcoFlow produce, al momento, una linea di quattro accumulatori e offre la possibilità di combinare più batterie, per aumentare l’autonomia complessiva. Si parte dall’entry-level Delta 2 da 1024 Wh, per passare a Delta Max 2000 e Delta 2 Max (in prova), da circa 2000 Wh. La linea include anche la versione carrellata Delta Pro da 3600 Wh.
Il nostro impianto di test include la variante Delta 2 Max, capace di garantire 3000 cicli di ricarica con qualità di erogazione superiore all’80%. In rapporto alla categoria e ai concorrenti sul mercato, il prodotto ha un ingombro non particolarmente elevato (49,7 × 24,2 × 30,5 cm) e un peso di 23 Kg (le due maniglie laterali consentono un agevole spostamento in due persone).
Se connesso all’inverter e all’impianto di casa, il sistema consente di erogare corrente diretta ai carichi di casa (con o senza smart plug). Se usata direttamente nelle ore notturne o se staccata dall’impianto e usata in modalità “off-grid”, la batteria consente di alimentare direttamente i carichi connessi alle porte 220 V integrate e ai dispositivi attraverso le numerose porte USB a disposizione:
- Uscita USB-A: 2 porte, 5 V, 2,4 A, 12 W al massimo per porta
- Ricarica rapida USB-A: 2 porte, 5V, 2,4A / 9V, 2A / 12V, 1,5A, 18W al massimo
- Uscita USB-C: 2 porte, 5/9/12/15/20V, 5A, 100W al massimo per porta
- Uscita DC5521: 2 porte, 12,6 V, 3 A, 38 W al massimo per porta
A titolo di esempio, EcoFlow indica la capacità della batteria in circa 14 ore di alimentazione continua di un frigorifero da 120 W e 15 ore per una TV e ancora 3,3 ore per una lavatrice.
Ciò fa capire quanto un simile impianto (con smart plug e micro-inverter) possa effettivamente incidere sulla bolletta, prendendosi in carico alcuni apparecchi specifici (con modalità di intervento definibili via App) o erogando energia indistintamente ai carichi presenti (fino a un picco complessivo di 800 W). Per una ricarica più rapida Delta 2 Max è capace di combinare alimentazione da CA ed energia solare. In soli 43 minuti è possibile raggiungere l’80% di ricarica (utilizzando insieme CA ed ingresso solare si dispone di 2400 W, di cui 1800 W di CA e un massimo di 600 W di ingresso solare).
Questa versione di batteria EcoFlow vanta poi un sistema a doppio ingresso solare con tecnologia MPPT indipendente che consente di estendere le potenzialità del dispositivo collegando più fonti fotovoltaiche.
Grazie al doppio ingresso è possibile beneficiare di un’integrazione regolare di potenza solare per casa o in ufficio, installando pannelli solari multipli o una combinazione di installazioni a tetto o a terra.
Connessioni e installazione
Per la nostra prova abbiamo installato i quattro pannelli da 100 W cadauno al balcone con migliore esposizione solare nell’arco della giornata. Inverter e batteria sono stati connessi come da manuale: l’installazione è immediata e ha richiesto pochi minuti. Una volta espletati gli aspetti pratici della connessione tra i componenti è stato sufficiente installare l’App di controllo EcoFlow e aggregare i singoli elementi alla rete domestica.
L’applicazione per Android è ben fatta, in lingua italiana e facilmente comprensibile grazie al largo impiego di grafici e schemi funzionali dell’impianto. Idealmente è possibile rendere operativo l’intero kit in meno di mezz’ora.
L’applicazione consente di accedere a tutti gli elementi che sono stati collegati alla rete Wi-Fi di casa (previo primo accoppiamento e riconoscimento via Bluetooth).
Dal menu principale è possibile osservare come è configurato l’impianto e valutare l’apporto che ogni elemento è in grado di fornire alla rete elettrica. Micro-inverter, batteria e Smart Plug risultano parte di una sola struttura e sono comandati da una sola App: un aspetto fondamentale che ne semplifica l’uso nel medio/lungo periodo.
Grazie alle diverse tavole sinottiche animate l’utente può osservare i flussi di energia e leggere il valore in tempo reale di ciascun componente. L’energia prodotta dai pannelli solari scorre dunque verso l’inverter e da lì verso la batteria o verso il carico, in funzione dello stato di carica della batteria. Il wattaggio prodotto in un dato momento è sempre in bella vista, mentre una linea animata di colore giallo indica l’energia in ingresso dai pannelli.
Lo stesso vale per la batteria che può “dare” o “ricevere” in funzione dello stato del sistema. In caso di batteria al di sotto del 20% è possibile ricevere una notifiche che ne suggerisce la ricarica, per un uso ottimale (la soglia di scarica è regolabile).
Analisi del sistema e uso
Trattandosi di componenti che possono essere aggregati in differenti modalità e in base alle esigenze è bene esaminare il funzionamento del sistema, nel suo complesso, ma è bene comprendere che stiamo parlando del kit ricevuto per le prove. Detto ciò, ogni considerazione complessiva riguarda questa configurazione. Per esigenze di consumo differenti è bene consultare l’assistenza EcoFlow per valutare i componenti da aggregare per raggiungere i risultati desiderati.
Come anticipato, la ricarica può avvenire solo tramite pannelli, solo tramite rete 220 V o combinando entrambi, e può essere ultimata completamente in circa 3 – 4 ore. Chiaramente, lavorando solo coi pannelli, i tempi di allungano di molte ore. All’atto pratico, con un consumo costante superiore alla capacità di generazione dei pannelli solari è praticamente impossibile caricare autonomamente una batteria di grande capacità come la Delta 2 Max.
Se desiderate una ricarica sempre e solo tramite pannelli sarà bene optare per pannelli rigidi in silicio policristallino da 400 W ciascuno. Nel nostro caso, i quattro pannelli su doppia stringa con tecnologia thin film non sono in grado di ricaricare completamente la batteria, dato che l’energia catturata nelle ore di maggiore insolazione supera a fatica i 380 W.
Anche se la produzione di energia è inferiore rispetto ai pannelli rigidi, gli elementi in prova si distinguono comunque per un peso ridotto, per la loro flessibilità e per la facilità di installazione quasi ovunque.
Per un uso equilibrato, traguardando comunque una riduzione dei costi in bolletta, è possibile tenere connessa la batteria alle rete con entrambi i cavi di alimentazione: uno fornirà energia all’impianto, l’altro la preleverà per garantire una autonomia sempre al 100%. Così facendo, la batteria sarà poi pronta per essere scollegata e portata fuori casa, quale utile fonte di alimentazione per gite o escursioni.
Collegando carichi diretti a 220 V alle prese frontali, così come dispositivi USB-A e USB-C, Delta 2 Max è stata in grado di assicurare una alimentazione continua per l’intera giornata, con un carico indicativo di 100 – 130 W (frigorifero da campeggio, alimentatori portatili, smartphone).
Al caso, grazie al cavo di conversione per presa accendisigari, la batteria può essere ricaricata in movimento, anche se con tempi piuttosto lunghi. Considerata la natura dei pannelli in prova, gli utenti potrebbero persino pensare di portarli in viaggio, una prospettiva interessante in ottica di fine settimana fuoriporta o vacanze prolungate in casa di villeggiatura o camper.
EcoFlow, indipendenza energetica (o quasi)
Abbiamo provato questa soluzione per poco più di 8 mesi, posizionando i pannelli a sud, sud-ovest, con un’inclinazione variabile in base alla stagione (circa 60°C in inverno e 35° in estate), evitando il più possibile gli ombreggiamenti.
Uno dei limiti questa soluzione è proprio il posizionamento: per una insolazione ottimale il tetto rimane la soluzione migliore, dato che consente esposizione e angolazione ideali e risente minimamente degli ombreggiamenti (salvo situazioni particolari).
La classica immagine del balcone fotovoltaico con i pannelli verticali, ancorati alla facciata o alla ringhiera non mostra il miglior posizionamento possibile (questo vale sicuramente per i pannelli a film sottile e in minor misura per quelli al silicio). Detto questo, è perciò essenziale disporre di un balcone con orientamento adeguato ed è opportuno predisporre un minimo di supporto per l’ancoraggio con angolazione ad hoc.
Lasciando i pannelli in verticale la produzione è davvero bassa, come è logico aspettarsi. Il discorso è diverso se si intende usare questi pannelli e l’intero sistema in mobilità, magari sul tetto del camper o in campeggio. In questo caso il posizionamento è più facile e i vincoli di orientamento sono minori.
Una volta ancorati e connessi, i cavi vanno direttamente all’inverter, al più attraverso un kit “cavi piatti” che consente di valicare il confine di una ipotetica finestra o portafinestra. Questo cavi di sezione minima permettono infatti di aprire e chiudere la finestra e di operare regolarmente con tapparelle o imposte.
La lunghezza complessiva dei cavi (quelli fissati ai pannelli + i cavi piatti) è comunque ridotta e impone qualche piccolo sacrificio nel posizionamento di inverter e batterie all’interno di casa. Per una installazione ottimale raccomandiamo di valutare i kit di prolunga dei cavi solari e di considerare il passaggio dall’esterno all’interno di casa seguendo un percorso dedicato, magari realizzando minime modifiche all’involucro o ai serramenti.
Fotovoltaico da balcone, in evidenza il kit “cavi piatti”.
La programmazione dell’intero impianto è nelle mani dell’utente, che può decidere la soglia di scarica della batteria e programmare l’inverter per favorire la carica della batteria o l’alimentazione dei carichi. Ma c’è di più, programmando soglie orarie e azioni specifiche, è possibile favorire la ricarica nella fascia di maggiore insolazione e agevolare la scarica nelle ore successive o di notte.
Così facendo, siamo stati in grado di caricare la batteria anche oltre il 50% nell’arco di una giornata, senza dover attingere alla rete a 220 V. Va da sé che la soglia non è ottimale per un uso intenso durante le ore di buio, dato che la batteria potrebbe arrivare a zero in poche ore. Questo influirebbe sui tempi di ricarica del giorno successivo (a patto di avere sempre insolazione ottimale).
Se disponete di una abitazione con consumi giornalieri rilevanti, con 3/4 o più occupanti, il kit in prova, considerando la sola ricarica solare, potrebbe essere inadatto e non in grado di apportare un significativo cambiamento nei consumi di casa. Questo perché i pannelli, con potenza di 400 Wp complessivi, non possono garantire una continua e completa ricarica la batteria nell’arco di una giornata.
Abbinando però carica solare e carica da 220 V, la batteria può sempre essere pronta per l’uso serale/notturno, anche se, lavorando in questo modo, l’efficacia complessiva del sistema pannelli + accumulo, può dirsi relativamente limitata.
Se scegliamo di pilotare carichi in funzione di specifici scenari, allora l’analisi cambia. Limitando la corrente erogata alla casa e definendo soglie di alimentazione e orari di intervento sulle smart plug è possibile sfruttare la carica della batteria in modo più efficace. All’atto pratico, l’accumulatore si occuperà di alimentare specifici apparecchi di casa, bilanciando ricarica e fornitura di elettricità. In questo scenario è effettivamente possibile usare l’impianto per gestire in modo quasi completamente autonomo alcuni carichi di casa. Nel nostro caso abbiamo scelto di alimentare permanentemente l’armadio server e IT dell’ufficio (circa 108 W continui) e di alimentare spot un carico impegnativo come la lavatrice presente nella parti comuni.
Il sistema Ecoflow è stato in grado di assicurare alimentazione totale all’armadio IT per molte ore al giorno e ha contribuito a ridurre l’assorbimento elettrico della lavanderia.
Come risaputo, i pannelli solari sono in grado di produrre maggiormente nella bella stagione primavera/estate e risultano invece meno efficaci in inverno per via della limitata esposizione solare e non solo. Se dunque, ad agosto abbiamo registrato quasi 30 kWh prodotti, a gennaio la quota prodotta è stata poco più di un terzo, per un totale di 202,91 kWh nel corso dell’intero periodo di prova. Considerando un costo di 0,26 euro al kWh con l’attuale fornitore abbiamo raggiunto un risparmio netto di circa 50 euro nel corso di 8 mesi.
Su questi dati raccolti nel lungo periodo hanno impattato negativamente le cattive condizioni meteo nei mesi di maggio e giugno, dove la produzione è stata effettivamente inferiore alle aspettative. Un giorno estivo di forte nuvolosità può tagliare la produzione giornaliera anche del 90%.
Conclusioni
Trarre delle conclusioni universali, anche dopo un lungo periodo di prova, è certamente difficile perché, come detto in principio, ogni potenziale scenario di consumi e ogni utenza ha le sue esigenze e unicità. Ci esprimeremo dunque in rapporto al nostro caso specifico. EcoFlow PowerStream può contribuire in forma ridotta al taglio dei consumi annuali di un ambiente con 3 o 4 persone e consumi da famiglia media italiana. Detto questo, il sistema assolve perfettamente al suo compito e può essere usato con profitto in mobilità, anche solo sganciando la batteria per una gita fuori porta. Per chi desidera raggiungere una maggiore efficacia dell’impianto, suggeriamo l’installazione dei pannelli in silicio policristallino, capaci di una produzione solare quattro volte superiore a quelli in prova (ma ovviamente più pensanti e ingombranti, inadatti per l’uso in mobilità).
Nel complesso, il sistema EcoFlow è facilissimo da installare e usare. Il monitoraggio costante e l’App dedicata permettono di configurare l’impianto a piacimento per raggiungere il compromesso migliore tra consumi, assorbimento e produzione giornaliera.
L’impressone generale, dopo più di 8 mesi di prova, è di avere tra le mani prodotti concreti, solidi e duraturi (i pannelli hanno retto a ogni tipo di tempo meteorologico, a giornate estremamente ventose e alla grandine). Supporto tecnico di qualità, aggiornamenti costanti e una completa localizzazione in lingua italiana, completano un quadro generale positivo.
E ora la domanda che la maggior parte degli utenti si pone in relazione a prodotti di questo tipo: conviene installare questo kit?
Bene, il fotovoltaico è ormai una realtà solida in Italia e nel mondo, da almeno un ventennio (considerando l’espansione e il numero di installazioni attive). Non si pongono dunque dubbi su questo aspetto. I sistemi di accumulo, ancora piuttosto cari, stanno lentamente diventano più popolari e questo ne sta facendo abbassare il prezzo, tanto che molti italiani scelgono di espandere il proprio impianto fotovoltaico con batterie ad hoc.
Un sistema EcoFlow PowerStream come quello proposto ha un costo complessivo scontato di 2.547 euro (di cui 1.799 euro solo per la batteria) e potrebbe sembrare esageratamente caro (riportiamo il listino, ma si può trovare anche a meno). Trattandosi di una architettura modulare, gli utenti interessanti possono valutare l’acquisto per step successivi, consapevoli che ogni euro speso si tradurrà in un piccolo risparmio mese dopo mese. L’integrazione della batteria, elemento che ad ora sposta notevolmente verso l’alto l’ordine di spesa complessivo del sistema, può essere presa in considerazione in un secondo momento. Diversamente, per chi si trova spesso in movimento per lavoro o per piacere, la batteria potrebbe invece essere un utilissimo compendio che semplifica la giornata e consente la massima libertà di movimento, anche lontano dalla presa elettrica.
Dal nostro punto di vista EcoFlow PowerStream è un sistema molto promettente e alla portata di molte tasche (ancora non per tutti), ideale per coloro che hanno abbracciato il concetto di transizione energetica ma vogliono fare “un passo alla volta”.
Micro-inverter 800 W | euro 141,00 (IVA inclusa) |
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Pannello flessibile 100 W | euro 129,00 (IVA inclusa) – cadauno |
Smart Plug | euro 36,00 (IVA inclusa) – cadauna |
Accumulatore Delta 2 Max | euro 1.799,00 (IVA inclusa) |
Super flat cable | euro 19,00 (IVA inclusa) |
BKW-DELTAEB-Cable | euro 39,00 (IVA inclusa) |