Luglio 10, 2012

Cristiano Sala

Scalenano e l’Istituto Italiano di Tecnologia, per l’efficienza dei thin film

Il progetto Scalenano ha come obiettivo l’incremento dell’efficienza e della competitività dei paesi europei nello sviluppo e realizzazione delle tecnologie a film sottile. A questo progetto, avviato nel 2012 e destinato a terminare nel 2015, partecipa anche il Dipartimento di Nanochimica dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

Il progetto Scalenano ha come obiettivo l’incremento dell’efficienza e della competitività dei paesi europei nello sviluppo e realizzazione delle tecnologie a film sottile. A questo progetto, avviato nel 2012 e destinato a terminare nel 2015, partecipa anche il Dipartimento di Nanochimica dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

Non solo, a livello globale, Scalenano vede la partecipazione di ben 13 istituti, coordinati tra loro dal Catalonia Institute for Energy Research di Barcellona.
Gli studi si stanno attualmente concentrando sullo sviluppo e sulla realizzazione di una nuova tecnologia fotovoltaica, in grado di sfruttare le proprietà fotoelettriche dei calcogenuri. Si tratta di composti specifici che comprendono materiali come il Rame, l’Indio, il Gallio e il Seleniuro. Tra gli obiettivi, la possibilità di generare materiale fotoricettivo eco-compatibile, dai costi sostenibili e con un’efficienza elevata.
Se, di fatto, simili materiali sono già in uso nel mercato del fotovoltaico, il progetto attuale intende rinnovare i metodi con i quali vengono prodotti. Attualmente, infatti, per la produzione di celle CIGS sono adottati sistemi che richiedono investimenti consistenti e piattaforme tecnologiche che fanno uso del vuoto. In prospettiva gli studi sono volti a una produzione più semplice, meno costosa e che possa sfruttare l’elettrodeposizione di precursori nanostrutturati.

Lo studio della composizione e della struttura cristallografica delle nanoparticelle è seguito dal team coordinato dal Prof. Manna. Tra gli strumenti, indispensabili per la ricerca e lo sviluppo di nuove piattaforme, gli studiosi hanno a disposizione sistemi per la microscopia a trasmissione elettronica e spettroscopia Raman, la diffrazione e spettroscopia fotoelettronica a raggi X.

Liberato Manna, Direttore del Dipartimento di Nanochimica di IIT, afferma: “Il Consorzio è altamente interdisciplinare e il nostro contributo scientifico sarà focalizzato sulla produzione di nanoparticelle con caratteristiche ben precise e ben controllate, in modo da ottenere materiali adeguati sia alla formulazione di inchiostri sia alla definizione di processi di sinterizzazione”. “Lo scopo finale è quello di produrre film sottili, partendo da queste nanoparticelle, che costituiranno il materiale attivo nei dispositivi fotovoltaici finali”.

Tag

Related Posts

La presidenza di Elettricità Futura per le rinnovabili

La presidenza di Elettricità Futura per le rinnovabili

Gruppo Caviro e il più grande impianto agrivoltaico

Gruppo Caviro e il più grande impianto agrivoltaico

BNZ ottiene un finanziamento per oltre 680 milioni di euro

BNZ ottiene un finanziamento per oltre 680 milioni di euro

È di Trinasolar il primo modulo fotovoltaico c-Si riciclato

È di Trinasolar il primo modulo fotovoltaico c-Si riciclato