Novembre 2, 2022

Daniele Preda

Transizione energetica e fotovoltaico: intervista a Christian Carraro di SolarEdge

Christian Carraro, General Manager South Europe di SolarEdge, ci parla degli attuali scenari legati al mondo dell’energia, di fotovoltaico e transizione energetica.

– L’attuale situazione geopolitica pesa sull’equilibrio energetico nazionale e rischia di mettere un freno alla crescita delle imprese. Che considerazioni può fare in merito?

La crisi energetica che stiamo vivendo in Italia e in tutta Europa è un problema importante sia per i consumatori che per le aziende, certamente aggravato dalla guerra in Ucraina. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia ha esercitato una forte pressione sia sulle imprese che sui consumatori, alimentando ulteriormente l’inflazione e creando una crisi del costo della vita per tutti. Inoltre, la carenza di energia ha lasciato la rete nazionale esposta e la prospettiva di interruzioni programmate durante l’inverno è concreta. Non sorprende, quindi, che molte aziende stiano avvertendo l’insostenibilità dei costi operativi, a maggior ragione in mancanza di un intervento da parte del governo. Con l’insediamento del nuovo governo, auspichiamo che vengano adottate velocemente misure a sostegno di imprese e utenti privati.

In generale, la crisi in corso dimostra che l’ecosistema energetico in Europa va ripensato, così come andrebbe ripensato l’impegno da parte dei governi per creare una propria sicurezza energetica oggi e per il futuro. Che si tratti di Italia, Germania o Francia, l’Europa nel suo complesso deve trovare un’alternativa alla dipendenza da un’unica fonte per la maggior parte dell’approvvigionamento energetico. La produzione locale e catene di approvvigionamento più diversificate dal punto di vista geografico sono un prerequisito indispensabile per salvaguardare la sicurezza energetica in futuro. Così come indispensabile è utilizzare questa transizione per cambiare marcia e accelerare in modo significativo i programmi di energia rinnovabile, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas naturale.

autoconsumo

Tuttavia, guardando al mercato, sono già numerose le aziende che hanno preso in mano la situazione e avviato un cambiamento. L’adozione di energia solare tra le imprese cresce rapidamente e in modo sostanziale, trainata principalmente dalla necessità di trovare un’alternativa rispetto ai costi insostenibili dell’energia e dai vantaggi legati ai tempi di ammortamento dell’energia solare, che si riducono in modo significativo. Non solo le aziende sono in grado di sfruttare l’energia solare a basso costo per risparmiare sulle bollette energetiche, ma aggiungendo capacità di accumulo in loco, possono mitigare l’impatto di futuri blackout, sia pianificati che non, e l’aumento dei costi energetici. Per le aziende manifatturiere questo aspetto è particolarmente cruciale, poiché ogni ora di fermo di una linea di produzione può avere un impatto catastrofico sui profitti.

– Cosa sta facendo il Governo? Quanto pesa il cambio di governo sulle politiche energetiche italiane?

Gli incentivi introdotti dal governo italiano sono un esempio di intervento statale nella questione energetica. Il decreto Energia approvato in aprile ha permesso una fondamentale semplificazione del processo di installazione dei nuovi impianti fotovoltaici. Questo tipo di decreto, unito agli incentivi economici, può rappresentare una strategia vincente nel percorso di una transizione ecologica che non coinvolga solo le aziende, ma anche le famiglie.
La nuova coalizione di governo, che si insedierà in autunno, eserciterà sicuramente un’influenza sulle politiche energetiche del Paese, ma al momento è prematuro fare qualsiasi previsione in quanto non ci sono elementi per capire cosa succederà in concreto. Come azienda siamo stati lieti di constatare che, durante la campagna elettorale, ogni partito e coalizione abbia preso delle posizioni piuttosto chiare sulle politiche energetiche e sulla questione della transizione ecologica. Tuttavia, per il momento possiamo solo aspettare e vedere quali saranno le proposte del nuovo governo sulle politiche energetiche del futuro, tenendo sempre a mente l’obiettivo dell’Europa per il 2030 e, più a lungo termine, del 2050.

– Le famiglie sono un altro soggetto fortemente condizionato dagli sviluppi del mercato dell’energia. Il fotovoltaico può essere la soluzione? Come?

Il fotovoltaico può essere una delle soluzioni per contrastare il rincaro delle bollette delle utenze domestiche. Le testimonianze di famiglie che hanno installato pannelli fotovoltaici riducendo sensibilmente i costi delle bollette di luce e gas non mancano.
I passati interventi ed incentivi da parte del governo costituiscono un ottimistico precedente a cui poter fare riferimento, così come le innovative tecnologie sul mercato e le ultime soluzioni per i produttori privati. Ad esempio, l’associazione per i diritti dei consumatori Altroconsumo ha recentemente condotto un test su diversi pannelli di impianti fotovoltaici e il prodotto di SolarEdge è stato classificato come il migliore. Questo evidenzia la scrupolosa attenzione del mercato verso i prodotti appartenenti alla produzione di energia solare, segno che i consumatori riconoscono un sostanziale beneficio nell’installazione di impianti fotovoltaici per uso domestico.

SolarEdge Home

Con la produzione di batterie per l’accumulo e l’immagazzinamento dell’energia in eccesso, la soluzione al caro bollette e alla quasi indipendenza energetica sembra più vicina di prima. Un utente privato con un’installazione di pannelli fotovoltaici nella propria abitazione potrebbe infatti accumulare energia sufficiente durante il giorno e immagazzinarla per destinarla sia a uso domestico, sia ad altri utilizzi, in particolare alla ricarica di veicoli elettrici.
Queste sono solo alcune delle potenzialità che il fotovoltaico prospetta, senza considerare i futuri sviluppi tecnologici nel campo.

– Un processo di continua transizione energetica può consentire di avviare e sostenere scelte green e l’approvvigionamento tramite fonti rinnovabili, come fare?

La continua transizione energetica verso produzioni più ecologiche è un fenomeno che ci auguriamo possa non rallentare nel tempo, ma molto probabilmente accelerare nel futuro prossimo.
L’utilizzo di risorse rinnovabili affiancato a quello di combustibili fossili per la produzione energetica permette il progressivo utilizzo delle prime a scapito delle seconde. Non c’è dubbio che le produzioni energetiche da fonti rinnovabili non siano ancora in grado di assorbire la domanda energetica nazionale e non ci si può aspettare un abbandono repentino dei combustibili fossili. Tuttavia, l’incremento della produzione energetica da fonti rinnovabili renderebbe possibile rimpiazzare progressivamente le tradizionali fonti carbon-fossili e l’utilizzo di sistemi di immagazzinamento dell’energia prodotta. Questo progressivo rimpiazzo potrebbe essere anche accelerato dalle innovazioni tecnologiche nel campo delle rinnovabili.

Un altro tipo di scelta green a vantaggio della transizione energetica consiste nell’incentivare l’indipendenza energetica dei nuclei familiari. Non solo promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici nelle abitazioni private aiuterebbe a ridurre la dipendenza dalla rete elettrica, ma consentirebbe anche l’immissione in rete di energia elettrica pulita da numerosi produttori privati a vantaggio della distribuzione energetica nazionale.

In effetti, stiamo assistendo a uno spostamento verso una rete energetica basata su sistemi solari e batterie. Ciò consente di consumare l’energia pulita nello stesso luogo in cui viene prodotta. Tuttavia, la rete elettrica deve ancora essere gestita centralmente per garantirne la stabilità. Questo obiettivo può essere raggiunto con centrali elettriche virtuali, che aggregano e controllano i sistemi energetici in cloud. In questo modo si può creare un mercato dell’energia che agisce come una shared economy in cui i consumatori diventano partecipanti attivi.
Il passaggio all’uso di fonti rinnovabili non può di certo essere immediato, ma incentivare le infrastrutture, sia pubbliche che private, è uno dei passi da muovere il prima possibile.

– Autoconsumo, energy storage e fotovoltaico possono rappresentare un meccanismo per ridurre la dipendenza dalla rete. Cosa possono fare oggi i cittadini per staccarsi dalla rete o, quantomeno, per aumentare la propria indipendenza energetica?

Parlando di soluzioni immediate, essere più coscienti dei propri consumi e modi di risparmiare aiuterebbe a maturare una consapevolezza maggiore sul dispendio energetico delle utenze casalinghe e rappresenterebbe, di conseguenza, un tentativo per ridurlo. Un esempio pratico sarebbe utilizzare le utenze domestiche in orari meno affollati per la rete elettrica.
Tuttavia, sul lungo termine è consigliabile l’installazione di impianti di produzione energetica da energie rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici con soluzioni complete di produzione, accumulo e gestione intelligente dell’energia, come a esempio SolarEdge Home.

Con le moderne tecnologie è oggi possibile produrre e immagazzinare energia privatamente, nonché destinarla a specifici utilizzi in specifici momenti della giornata. Nel caso in cui la produzione energetica personale non bastasse a sopperire al fabbisogno giornaliero, rimane comunque l’opzione di usare l’energia della rete, laddove i consumi risulterebbe comunque molto contenuti. Come menzionato prima, è nell’interesse di tutti favorire una sempre minore dipendenza dalla rete elettrica nazionale. Gli strumenti esistono, quindi è possibile iniziare un percorso verso la riduzione dalla dipendenza energetica da fonti fossili, sia privata che nazionale.

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