I ricercatori della University of North Carolina stanno lavorando a progetti sperimentali che permetterebbero di produrre energia tramite particolari celle fotovoltaiche basate sulla tecnologia fotoelettrosintetica.
Il microsatellite UniSat-5, lanciato la mattina del 21 novembre scorso dalla base russa di Yasny, nella regione di Orenburg, con il vettore russo-ucraino Dnepr. All’interno di Unisat-5 sono stati integrati otto satelliti a forma di cubo e di varie dimensioni: 4 CubeSat, della grandezza di 10 centimetri di lato e 4 PocketQube, di 5 centimetri,
Per poter sfruttare maggiormente la radiazione solare per la produzione di energia, sono attualmente in fase di studio speciali celle solari bifacciali. I primi campioni sono stati realizzati dai ricercatori dell’Istituto Fraunhofer di Friburgo, che sono stati supportati dagli specialisti dell’università di Berna e dell’università Heriot-Watt di Edimburgo.
Abbiamo chiesto al Dr. Pierre Verlinden, Chief Scientist di Trina Solar e Vice Presidente dello State Key Laboratory of PV Science and Technology (PVST) oltre che membro del Comitato Scientifico Consultivo Internazionale (ISAC) del PVSEC, di riassumerci le principali tendenze relative ai pannelli fotovoltaici e che cosa sta facendo Trina Solar su questo versante.
Presso i laboratori ZSW di Stoccarda i ricercatori hanno raggiunto un nuovo record di efficienza per le celle solari al seleniuro di rame indio gallio (CIGS). I dispositivi thin film hanno infatti dimostrato una capacità di conversione del 20,8%, persino superiore alle convenzionali celle al polisilicio.
Sono trascorsi oltre 30 anni da quando le alternative al CMOS come i MOSFET e gli IGBT hanno iniziato a sostituire i BJT in silicio nella maggior parte dei design di potenza; oggi, tuttavia, nuove versioni basate sul carburo di silicio (SiC) stanno facendo tornare i BJT alla ribalta, in particolar modo nelle applicazioni ad
Un team di ricercatori dell’Università di Stanford sottolinea i benefici derivanti dallo stoccaggio dell’energia proveniente da fonti fotovoltaiche. Per farlo, è stato calcolato il ritorno energetico sull’investimento, parametro che confronta il costo energetico che si ottiene limitando il funzionamento degli impianti nelle fasi di “eccesso di produzione” con i costi che si dovrebbero sostenere per
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