Maggio 16, 2013

Cristiano Sala

Siemens, sistemi produttivi europei sotto la lente di ingrandimento

In una indagine resa nota in questi giorni, Siemens pubblica i risultati di un intenso periodo di verifiche e analisi relative all’alimentazione elettrica dei sistemi produttivi di tutta Europa.

In una indagine resa nota in questi giorni, Siemens pubblica i risultati di un intenso periodo di verifiche e analisi relative all’alimentazione elettrica dei sistemi produttivi di tutta Europa.

Si sono identificati notevoli potenziali di ottimizzazione, in particolare in connessione con gli attuali piani di espansione della generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili. La scelta della location degli impianti riveste una grande importanza, infatti se molti degli impianti europei fossero costruiti presso i siti che offrono i più alti rendimenti di energia elettrica, il risparmio ottenuto entro il 2030 ammonterebbe a 45 miliardi di Euro in investimenti in energie rinnovabili. Ad esempio, nel 2012, in Germania, sono stati investiti circa 10 miliardi di euro in nuovi impianti di generazione di energia solare ed eolica.

“In Europa, i soli impianti fotovoltaici che verranno installati entro il 2030 contano circa 138 GW totali di energia. Se questi impianti venissero eretti in luoghi molto soleggiati, si potrebbero risparmiare 39 GW ad impianto – con la stessa resa di potenza. La scelta del sito produttivo è fondamentale per l’efficienza e l’economia dell’energia eolica”, osserva Michael Süß, membro del Corporate Executive Committee di Siemens AG e CEO del Settore Energy di Siemens, in occasione del primo Congresso Europeo dell’Energia a Bruxelles.

Lo studio Siemens, realizzato in collaborazione con l’Università di Monaco, ha esaminato i sistemi di energia di tutto il mondo con l’obiettivo di verificare il loro tasso di utilizzo delle risorse, l’affidabilità dell’approvvigionamento, la sostenibilità e l’efficienza economica. E’ stato evidenziato che, in tutto il mondo, vengono sprecati ogni anno, diversi miliardi di Euro a causa di inefficienze nei sistemi energetici. Tra gli obiettivi dello studio c’è proprio quello di identificare con precisione e quantificare queste perdite per poi arrivare a proporre delle soluzioni. Siemens presenterà le sue conclusioni al congresso sull’energia più importante del mondo, il World Energy Congress (WEC), che si terrà a Daegu, nella Corea del Sud nel mese di ottobre 2013.

Siemens ha messo in luce quattro leve principali per l’ottimizzazione dei sistemi energetici in tutto il mondo, che possono essere più o meno efficaci a seconda delle caratteristiche regionali delle reti elettriche e della centrale elettrica stessa: 

– L’ottimizzazione locale degli impianti di fonti rinnovabili: ovvero sfruttamento complessivo delle potenzialità regionali di generazione di energia e ricerca dei migliori siti per gli impianti solari, gli impianti di stoccaggio di energia idroelettrica e per le stazioni eoliche, così come l’ampliamento delle reti.

– Il miglioramento dell’efficienza del sistema elettrico nel suo complesso: per esempio, l’efficienza media delle centrali elettriche a carbone in Europa raggiunge il 38%, mentre gli impianti più moderni possono raggiungere il 46% dell’efficienza. L’installazione di apparecchi elettrici più efficienti nelle industrie e nelle singole abitazioni significherebbe un ulteriore taglio delle emissioni di CO2 e dei costi.

– I miglioramenti nelle centrali di energia mista: il passaggio dal carbone al gas nelle centrali elettriche ridurrebbe considerevolmente i volumi di anidride carbonica emessa dalla produzione di energia convenzionale. Questo comporterebbe un potenziale risparmio annuo di 365 milioni di tonnellate di CO2 in Europa, equivalente alla metà di tutte le emissioni della Germania.

– La maggiore utilizzo dell’energia elettrica per i fabbisogni energetici: invece di generare energia localmente, bruciando petrolio e gas naturale per riscaldare gli edifici, l’energia potrebbe essere generata in modo più efficiente in centrali di grandi dimensioni, e gli impianti di riscaldamento elettrico ad alta efficienza potrebbero essere utilizzati in case isolate termicamente – almeno nelle regioni con una copertura su larga scala della rete elettrica. 

Siemens, sistemi produttivi europei sotto la lente di ingrandimentoI sistemi di energia di tutto il mondo variano ampiamente a causa delle singole condizioni climatiche. La Norvegia, per esempio, grazie alla sua topologia favorevole, può contare quasi esclusivamente sull’energia idroelettrica. La Norvegia è inoltre un importante produttore di gas naturale. Purtroppo però molto poco dell’abbondante energia idroelettrica prodotta è esportata tramite linee di trasmissione a lunga distanza, nonostante sia elevata la richiesta di energia da parte di molti paesi europei.

Guardando al futuro, la Gran Bretagna e la Germania hanno optato per l’utilizzo su vasta scala delle fonti energetiche rinnovabili per i loro sistemi. Il Regno Unito intende espandere la propria capacità di energia eolica offshore per soddisfare un quarto del suo fabbisogno energetico entro il 2020, mentre in Germania è prevista una crescita della quota di energia eolica del 15% entro il 2030. La Germania vuole generare l’80% della propria energia da fonti rinnovabili entro il 2050. Le condizioni climatiche variabili causano però ampie fluttuazioni nella produzione di energia e richiedono la necessità di accordi internazionali sugli accumuli di energia su larga scala.
Gli Stati Uniti stanno vivendo un boom senza precedenti del gas naturale, grazie all’elevato sfruttamento di depositi non convenzionali che rendono il gas naturale locale fino a due terzi più conveniente che in Europa. Le centrali elettriche a gas americane sono quindi destinate a svolgere un ruolo importante nella produzione di energia. Gli Stati Uniti inoltre sono sulla buona strada per diventare, da importatori, uno dei più grandi esportatori di combustibili fossili. In Asia, invece, a causa dell’elevata domanda di energia, in continua crescita, e a causa della forte dipendenza della regione dalle importazioni, il gas naturale è attualmente di circa cinque volte più costoso rispetto agli Stati Uniti. 

Siemens sta esaminando le singole situazioni regionali, ampliando poi la propria
visione sui possibili sviluppi futuri con l’obiettivo di individuare quali siano le implicazioni per i mercati energetici vicini. Lo studio Siemens inoltre, determinerà quali siano gli approcci più adatti per la creazione di sistemi energetici affidabili e sostenibili ad alta efficienza, ma con prezzi abbordabili.

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