Settembre 29, 2011

Francesco Ferrari

Inaugurato il più grande impianto su tetto in Italia

È stato inaugurato ufficialmente il 28 Settembre a Padova il tetto fotovoltaico più grande d’Italia. Si tratta dell'impianto posizionato sull'Interporto di Padova e realizzato grazie alla collaborazione fra Interporto Solare S.r.l., la società di progetto partecipata pariteticamente da Orizzonte SGR (Fondo Sistema Infrastrutture) e da Fondaco SGR (Fondo PPP Italia), che detengono complessivamente il 90% delle quote, e per il restante 10% da Sinloc S.p.A. (6%) e da Solon S.p.A. (4%).

È stato inaugurato ufficialmente il 28 Settembre a Padova il tetto fotovoltaico più grande d’Italia. Si tratta dell'impianto posizionato sull'Interporto di Padova e realizzato grazie alla collaborazione fra Interporto Solare S.r.l., la società di progetto partecipata pariteticamente da Orizzonte SGR (Fondo Sistema Infrastrutture) e da Fondaco SGR (Fondo PPP Italia), che detengono complessivamente il 90% delle quote, e per il restante 10% da Sinloc S.p.A. (6%) e da Solon S.p.A. (4%).

I lavori sono terminati nel dicembre 2010 e la connessione alla rete è stata effettuata dall'ottobre 2010 ad aprile 2011.

I numeri dell'impianto sono di assoluto rilievo: per raggiungere la potenza di picco di 12,3 MW sono stati utilizzati i tetti di 18 edifici e 7 pensiline adibite al parcheggio auto per un o spazio complessivo di 250.000 metri quadrati, con un investimento complessivo di 50 milioni di euro, investimento supportato da BIIS, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, da Banca Popolare Dell’Alto Adige Volksbank, Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige S.p.A. e dalla Banca Popolare di Verona S.p.A.

 

Sono stati bonificati inoltre fibrocemento amianto 40.000 metri quadrati, mentre per l'impianto sono stati utilizzati 49.000 moduli in silicio cristallino Solon Blue (11,2 MW), 7.500 moduli in silicio amorfo Unisolar PVL (1,1 MW) e 49 inverter Power-One PVI central TL.

Per la realizzazione si è tenuto conto di divesi aspetti, e i moduli sono a “Km zero” e “impatto zero”, come ha precisato l'amministratore delegato di Solon S.p.A. Emiliano Pizzini che ha dichiarato:“sfruttare i tetti di edifici e capannoni significa realizzare impianti a impatto ambientale zero, occupando superfici altrimenti inutilizzate. Si tratta di un importante esempio di sviluppo industriale sostenibile e proprio in questa direzione è proiettato il futuro di Solon S.p.A. In più sono stati utilizzati moduli a km 0, realizzati nel nostro stabilimento di Carmignano di Brenta, vicino a Padova, secondo un’ottica di produzione e consumo in loco”.

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