Settembre 25, 2012

Giovanni Corti

Il bike sharing elettrico a Padova è da oggi una realtà.

Sabato, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nel contesto di Expobici 2012, è stata annunciata l’inaugurazione delle prime tre pensiline fotovoltaiche realizzate nella città patavina e destinate ad alimentare 15 postazioni di bike sharing elettrico.

Sabato, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nel contesto di Expobici 2012, è stata annunciata l’inaugurazione delle prime tre pensiline fotovoltaiche realizzate nella città patavina e destinate ad alimentare 15 postazioni di bike sharing elettrico.
Messo a punto grazie al Programma Operativo Regionale 2007-2013, il progetto ha coinvolto tre importanti realtà venete: Solon S.p.A., Italwin ed il Parco Scientifico Tecnologico Galileo, centro di innovazione padovano specializzato, fra le altre competenze, nel design e nell’arredo urbano.
Padova vanta ora le sue prime tre postazioni di bike sharing, frutto della collaborazione delle tre aziende sopracitate, iniziata nel 2010. Ciascuna postazione è dotata di biciclette elettriche a pedalata assistita collocate in una pensilina dotata di cinque moduli fotovoltaici in silicio policristallino da 200 watt realizzati ad hoc con doppio vetro per lasciar filtrare naturalmente la luce del sole sotto la copertura della pensilina. Le nuovissime postazioni di bike sharing elettrico sono state collocate in via Sografi, in via Pertile e presso il Parco delle Energie Rinnovabili
(Lungargine Rovetta) per collegare il centro della città, il contesto periurbano e la zona industriale.
Particolarmente soddisfatto della conclusione del progetto Emiliano Pizzini, Presidente e Amministratore Delegato di SOLON S.p.A., che sottolinea: “Il nostro Gruppo è da sempre attento ad abbinare lo sviluppo dell’energia rinnovabile ad un uso efficace della stessa. Abbiamo colto la sfida ideando una soluzione esteticamente armoniosa con il contesto urbano, attraverso la realizzazione e l’installazione di moduli fotovoltaici studiati appositamente per queste pensiline, le prime ad approdare nella città di Padova, riconosciuta a livello internazionale per essere il distretto fotovoltaico italiano d’eccellenza”.
Gli elementi innovativi del progetto consistono nello sviluppo di un prototipo di bicicletta a pedalata assistita conforme alla normativa EU 15194 con un motore elettrico della potenza di 250 watt capace di assistere fino alla velocità di 25 km/h, limite massimo per non essere considerata un ciclomotore.
“Due sono gli elementi che fanno della bici realizzata un progetto innovativo capace di superare la tecnologia giapponese – dichiara Mauro Tomasoni, Amministratore Delegato di Italwin -. Da un lato lo sviluppo di un sistema particolarmente sensibile e preciso di rilevazione e codificazione della forza applicata ai pedali dal ciclista, che viene usata per modulare l’assistenza di un motore elettrico posizionato nel mozzo anteriore del telaio e, dall’altro lato, un software parametrico capace di aiutare in maniera progressiva e non lineare la pedalata per massimizzare la facilità
d’uso della bicicletta, la sua sicurezza (risposta e velocità) ed ottimizzare l’autonomia della batteria”.
La pensilina è stata realizzata in acciaio tubolare zincato a caldo e verniciato a forno che consente l’integrazione interna della componentistica degli ovidotti, offrendo un risultato estetico essenziale e pulito. La stessa platea in calcestruzzo, con armatura in acciaio, è stata pensata per permettere una dispersione a terra atta a garantire la sicurezza dei ciclisti nell’area di deposito della bici.
L’Ing. Massimo Malaguti, direttore generale del Parco Scientifico Tecnologico Galileo, sottolinea come “il design della pensilina sia stato concepito con il duplice intento di soddisfare un’estetica gradevole disegnando lo spazio urbano delle postazioni di bike sharing secondo un principio di armonia fra componentistica tecnologica e spazi adibibili alla pubblicità, senza i quali i servizi di bike sharing non riescono a trovare una propria sostenibilità economica”.

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