Il nuovo rapporto della Pike Research “Off-Grid Power for Remote Sensing Applications” rivela che, entro il 2020, potrebbero essere commercializzati ogni anno quasi 27mila sistemi di rilevazione alimentati da energia prodotta da fonti rinnovabili e alternative, come le celle a combustibile e le batterie avanzate.
Il nuovo rapporto della Pike Research “Off-Grid Power for Remote Sensing Applications” rivela che, entro il 2020, potrebbero essere commercializzati ogni anno quasi 27mila sistemi di rilevazione alimentati da energia prodotta da fonti rinnovabili e alternative, come le celle a combustibile e le batterie avanzate.
L’industria che serve questo mercato rimane però purtroppo piccola e frammentata. Nel settore del petrolio e del gas la domanda è in aumento per i sistemi che possono funzionare in condizioni estreme e in ambienti molto remoti. Nessuna soluzione sembra essere destinata a diventare dominante.
In uno scenario più ottimistico, i sistemi di rilevazione potrebbero raggiungere la cifra di poco meno di 40mila.
Il rapporto analizza inoltre uno dei mercati più interessanti da questo punto di vista, ossia quello del telerilevamento per l’industria petrolifera e del gas, così come il monitoraggio remoto tramite telemetria per le applicazioni ambientali.
Il direttore della ricerca, Kerry-Ann Adamson, ha così dichiarato: “I sistemi off-grid di alimentazione per stazioni di telerilevamento sono tenuti ad avere sistemi di stoccaggio energetico al loro interno che siano in grado di garantire prestazioni della durata anche di diversi mesi. Anche se le applicazioni includono stazioni di misurazione fluviali, e siti di monitoraggio degli tsunami e dei terremoti, oltre che le stazioni meteorologiche, il principale uso finale rimane l’industria petrolifera e del gas, che effettua spesso esplorazioni e test in ambienti remoti”.