Aprile 23, 2012

Cristiano Sala

Smaltire i pannelli fotovoltaici

Come abbiamo visto ogni modulo comprende differenti materiali, aggregati tra loro tramite differenti processi lavorativi. Prima di avviare allo smaltimento il pannello, quest’ultimo dovrà per forza di cose essere disassemblato, come avviene per altri dispositivi comuni, come TV o lavatrici. La componente vetrosa che protegge il modulo può essere sganciata dalle celle, mentre il profilo di metallo deve essere tagliato e rimosso, avendo cura di eliminare le guarnizioni in mastice precedentemente applicate. Cavi e junction box devono essere asportati, per poter essere reimpiegati nei processi di lavorazione. Lo strato EVA protegge le celle in silicio e viene trattato secondo criteri analoghi a quelli dei pannello in plastica resistenti ai liquidi.

Smaltire i pannelli fotovoltaici

Lo smaltimento del silicio viene assimilato a quello dei circuiti elettronici presenti nei personal computer e in altri dispositivi elettronici. Non si tratta di un materiale pericoloso o tossico in sé. Anzi, questo materiale, con il tempo, non perde la propria capacità ricettiva e di trasformazione dell’irraggiamento luminoso in energia elettrica. L’effettivo decadimento delle prestazioni di un modulo fotovoltaico è infatti da ricercarsi principalmente nell’usura dei componenti elettronici e nell’ossidazione dei contatti. Proprio per questo i moduli possono essere riciclati e resi nuovamente operativi da aziende specializzate.

Nonostante la maggior parte dei componenti utilizzati sia inerte, esistono componenti potenzialmente pericolosi, tra questi c’è il tellururo di cadmio (CdTe), utilizzato in alcune generazioni di pannelli fotovoltaici e attualmente sempre meno impiegato nei processi di lavorazione. In questo caso è necessario avviare procedure specifiche, tramite partner qualificati.

Per quanto riguarda i moduli cristallini, caratterizzati da una quantità di silicio elevata, è possibile riciclare questa materia base nell’industria solare, mentre altri componenti seguiranno un percorso dedicato, come accade per l’alluminio e il vetro che verrà fuso nuovamente. È inoltre possibile recuperare il rame dei cablaggi, che rientra nel circuito della materie seconde. I moduli a film sottile, invece, non contengono elevate componenti di silicio. Da questi pannelli si possono recuperare unicamente i supporti metallici e il rame.

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